Yara, Tironi 4 ore in caserma
Ascoltati anche i suoi genitori

Enrico Tironi, il 19enne vicino di casa di Yara Gambirasio, è stato sentito di nuovo in caserma dai carabinieri che stanno indagando sulla scomparsa della tredicenne. È il quinto interrogatorio del giovane da quando è scattata l'inchiesta.

Anche il padre e la madre di Enrico Tironi, il giovane vicino di casa di Yara Gambirasio, sono stati ascoltati nel pomeriggio di ieri dai carabinieri. Tutta la famiglia residente in via Ravasio 37 è stata quindi a confronto con gli inquirenti. Enrico, 19 anni, che già al secondo giorno dalla scomparsa di Yara aveva dichiarato di aver visto la ragazzina con due uomini vicino ad un'auto rossa nei pressi di casa, è stato ascoltato per ben quattro ore, dalle 18 alle 22 di ieri.

Poco prima anche i suoi genitori avevano risposto alle domande dei carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo, e nella stessa giornata erano stati sentiti gli altri due testimoni, ovvero i vicini di casa Marina Abeni e Mario Torracco: entrambi hanno visto in via Rampinelli, a pochi metri dalla casa di Yara, due uomini sospetti, uno dei due forse ubriaco. Ma la domanda vera, alla quale gli investigatori naturalmente non rispondono, è perchè Enrico Tironi sia stato sentito così a lungo e per la quinta volta. E con lui gli altri testimoni. E soprattutto perchè anche i genitori di Tironi sono stati ascoltati dai carabinieri.

Secondo indiscrezioni l'importanza che i carabinieri e la polizia attribuiscono al teste Enrico Tironi non è così scarsa, al di là delle dichiarazioni ufficiali. O meglio, gli inquirenti vogliono valutare fino in fondo la sua attendibilità: un punto sul quale non è ancora stata fatta chiarezza. I tabulati telefonici dicono che il ragazzo, nella fascia oraria in cui Yara è sparita, si trovava in un altro punto del paese. Ma è anche vero che attorno alle 18,30 (un orario non meglio precisato) era rientrato a casa per prendere il videogame da portare nell'abitazione di un amico con cui stava giocando. Non a caso risulta che ai genitori di Tironi è stato chiesto di ricostruire gli spostamenti del figlio in quel drammatico tardo pomeriggio del 26 novembre, in cui Yara è scomparsa nel nulla.

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