Tragedia in A4, Carrera non era ubriaco
«Grande choc, la sera non guido più»

La notte di San Silvestro Massimo Carrera non guidava ubriaco la Mercedes Classe R coinvolta nello schianto sull'A4, tra Dalmine e Bergamo, in cui hanno perso la vita Chiara Varani e Patrizia Paninforni. Ma è ancora sotto choc: «Di notte non guido più».

La notte di San Silvestro Massimo Carrera non guidava ubriaco la Mercedes Classe R coinvolta nello schianto sull'A4, tra Dalmine e Bergamo, in cui hanno perso la vita due studentesse di 23 anni, Chiara Varani di Monasterolo e Patrizia Paninforni di San Giovanni Bianco. Il tasso alcolico nel sangue prelevato subito dopo l'incidente all'ex capitano dell'Atalanta è risultato nei limiti: e cioè, inferiore agli 0,5 grammi per litro. «Lo sapevo di essere in regola - confida l'ex calciatore -, altrimenti non mi sarei mai messo al volante. Io e mia moglie stavamo riportando a casa mia figlia e tre sue amiche. Non c'ero solo io sull'auto, dovevo rispondere di altre persone. Non sono un irresponsabile: per questo al cenone avevo bevuto solo il giusto».

Carrera, 46 anni, oggi responsabile tecnico del settore giovanile della Juventus, resta indagato per duplice omicidio colposo e lesioni gravi, ma scongiura la guida in stato di ebbrezza che avrebbe contribuito ad aggravare la sua posizione. Nel frattempo, all'ex nerazzurro è stata restituita la patente. «Me l'ha ridata la polizia mercoledì scorso (il 5 gennaio, ndr) - racconta Carrera -. Io non ho presentato alcuna istanza di dissequestro; con quello che è successo la patente era l'ultimo dei miei pensieri. Se non me l'avessero restituita, non c'era alcun problema: avrei ingaggiato un autista».

Com'è mettersi in auto dopo quella tragedia? «È difficile - confessa Carrera -. Cerco di non guidare la sera, perché col buio mi viene sempre in mente quel flash. Sono ancora scosso. Sarà dura tornare alla normalità, ma tento di farlo perché la vita continua».

Leggi l'intervista integrale su L'Eco di Bergamo del 13 gennaio

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