Pora, parlano i testimoni
Mercoledì alle 15 i funerali a Parre

«Eravamo appena arrivati sulla cima e ci stavamo preparando per scendere. È stato un attimo: Fausto era al centro del gruppo. Uno sci gli è sfuggito, ha cominciato ad andare verso lo strapiombo. Poi in un istante è sparito». Mercoledì i funerali a Parre.

«Eravamo appena arrivati sulla cima e ci stavamo preparando per scendere. È stato un attimo: Fausto era al centro del gruppo. Uno sci gli è sfuggito, ha cominciato ad andare verso lo strapiombo. Ha fatto qualche metro e lì gli altri lo hanno solo guardato. Poi, quando hanno visto che stava continuando, gli hanno detto: "Fermati, fermati". Poi in un istante è sparito e sulla neve sono rimaste solo le sue impronte».

Così è morto domenica mattina Fausto Bossetti, 51 anni, dirigente della Sesaab. I funerali sono in programma mercoledì 19 gennaio alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di Parre. È il racconto di due degli istruttori presenti domenica sulla cima del Pora al momento della disgrazia: il direttore del corso Damiano Carrara e il suo collega Massimo Bonicelli. Carrara è stato il primo a dare l'allarme al Soccorso alpino, direttamente via radio.

«Il primo tratto di neve non era compatta - spiega Bonicelli - ma, via via che andava avanti, lo diventava sempre di più. Aveva gli sci nuovi, che ora ho qui io, uno con lo strato di pelle di foca e l'altro, quello caduto, senza: non hanno lo "sky stopper", che li ferma quando scivolano via. Fausto aveva appena tolto lo zaino e si stava preparando per la discesa in quello spiazzo dove ci sono i ripetitori. Il canalone inizia dolcemente, poi va giù piuttosto brusco. Dall'alto non l'abbiamo più visto».

Aggiunge Damiano Carrara: «Lì c'erano la sosta e il ritrovo di tutto il gruppo: il corso era iniziato a dicembre con due lezioni teoriche e questa era la prima uscita, che di solito facciamo vicino alle piste per fare una selezione per la discesa. Lo sci di Fausto si è mosso inizialmente piano e lui istintivamente lo ha inseguito. Dopo qualche metro è caduto. Così ho subito chiamato il centro operativo di Clusone. Siamo molto colpiti dalla disgrazia».

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