Parre, folla anche sull'altare
per l'addio a Fausto Bossetti

Per i funerali di fausto Bossetti la chiesa di Parre era gremita a tal punto che don Carminati ha invitato i fedeli a salire anche sull'altare per lasciare spazio a chi era rimasto sul sagrato: sull'altare sono saliti anche gli istruttori di scialpinismo del Cai di Bergamo.

«Questo mistero ci dice: aprite il cuore a una speranza che diventa vita, ora e per sempre». Così, nell'omelia, il parroco di Parre don Armando Carminati s'è rivolto ai familiari di Fausto Bossetti celebrando i funerali del dirigente della Sesaab rimasto vittima di un tragico incidente sulla vetta del monte Pora domenica scorsa.

La chiesa era gremita a tal punto che don Carminati ha invitato i fedeli a salire anche sull'altare per lasciare spazio a chi era rimasto sul sagrato: e sull'altare sono saliti anche gli istruttori di scialpinismo del Cai di Bergamo, con la casacca ufficiale, insieme al presidente del Club alpino, Paolo Valoti.

La Messa è stata concelebrata anche da don Lucio Carminati, don Alberto Carrara e don Mansueto Callioni, oltre che da altri sacerdoti della valle. Sulla bara di Fausto Bossetti rose bianche e rosse e una delle sue divise sportive. Fra i banchi un biglietto della famiglia: «Voglio ringraziare il Signore per il dono della vita».

«Dio - ha detto don Armando - non vuole la morte, non si accanisce sull'uomo, non si diverte a seminare il dolore. Ora ci sono gli sfoghi e la tristezza: ma il nostro Dio è il Dio della vita. Questo mistero ci dice - ha aggiunto rivolgerndosi alla moglie Enrica e ai figli Marco e Sara - aprite il cuore a una speranza che diventa vita ora e per sempre».

E, ricordando la tragedia della morte dell'altro figlio di Bossetti, don Carminati ha voluto sottolineare che «ora Fausto si è rappacificato con Paolo e insieme, da lassù, si stanno organizzando per dare conforto a chi è rimasto».

La celebrazione è stata accompagnata dalla musica dei gruppi corali di Parre e dal coro filarmonico della Valle Seriana.

Domenica la tragedia
Fausto Bossetti, direttore operativo del quotidiano «La Provincia di Como», era anche responsabile della gestione degli immobili del gruppo, del quale fa parte anche l'Eco di Bergamo: aveva 51 anni.

La tragedia si era consumata domenica alle 11,30, sulla cima del monte Pora, al confine tra le valli Seriana e Camonica. Mentre tentava di recuperare uno sci, Bossetti è caduto in un canalone, precipitando in uno strapiombo per seicento metri.

Grande appassionato di montagna, stava partecipando a un corso di sci alpinismo del Cai: assieme agli istruttori e agli altri iscritti (in tutto una cinquantina di persone), era partito ai piedi del colle Vareno verso il Pora. Da lì avrebbero proseguito la prima uscita del corso scendendo con gli sci.

La disgrazia pochi attimi dopo l'arrivo del gruppo sulla cima del Pora, a 1.800 metri di quota: Fausto Bossetti stava togliendo le pelli di foca (usate per la parte in salita del percorso) dai suoi nuovi sci. Terminata l'operazione con uno dei due, lo ha infilato verticalmente nella neve per procedere con l'altro, ma il primo sci gli è scivolato sul ghiaccio verso il canalone.

Lui ha tentato di fermarlo: è stata una questione di istanti. Lo sci sempre più veloce sul ghiaccio è finito nel canalone, per poi fermarsi nella neve, cinquanta metri più in basso. Bossetti non è invece più riuscito a fermarsi: è a sua volta scivolato lungo la lastra di neve ghiacciata, per poi proseguire, sempre più velocemente e senza la possibilità di aggrapparsi a nulla, lungo il canalone, prima nella parte innevata e poi nello strapiombo roccioso che si trova sul versante del lago Moro e di Angolo Terme, in valle Camonica.

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