Flussi, procedura a singhiozzo
La Cgil: sospendiamo i click day

Continui blocchi del sistema informatico si registrano per le domande di nulla osta al lavoro per il decreto flussi 2010. La denuncia arriva dal patronato Inca della Cgil: così ci si trova nell'impossibilità di supportare i datori di lavoro.

Continui blocchi del sistema informatico si registrano per le domande di nulla osta al lavoro per il decreto flussi 2010. La denuncia arriva dal patronato Inca della Cgil: a tre giorni dall'avvio della procedura telematica, si legge in una nota, gli uffici del patronato si trovano nell'impossibilità di supportare quei datori di lavoro che, pur in un momento così difficile sul piano occupazionale, fanno richiesta di assunzione di manodopera straniera.

«Questa situazione inaccettabile – spiega Morena Piccinini, presidente Inca - sta creando gravi disagi agli utenti, all'organizzazione del lavoro degli uffici e alla stessa immagine del patronato».

«Peraltro – aggiunge il presidente – dal ministero degli Interni, nonostante le preoccupazioni espresse più volte dopo le esperienze passate nelle scorse edizioni, il patronato non è mai stato coinvolto in nessun confronto che aiutasse l'avvio regolare dell'inoltro telematico delle richieste. Nell'unico incontro, che si è tenuto il 12 gennaio, a 5 giorni dall'avvio della procedura, il ministero degli Interni si è limitato a illustrare le modalità tecniche del sistema informatico, senza dare la possibilità ai patronati di intervenire nel merito».

«Ancora una volta – sottolinea Piccinini - questo governo, mentre pretende il rispetto delle regole da parte degli immigrati, agisce senza alcun riguardo verso gli immigrati stessi e i patronati, che si sono impegnati ad agevolare e ad aiutare i datori di lavoro nell'inoltro delle domande. Per questa ragione, visti i pochi giorni mancanti per il primo click day (31 gennaio) e il perdurare del disservizio, denunciamo come venga a mancare il tempo indispensabile per poter istruire adeguatamente le domande di gestione dei flussi. Pertanto, diventa indispensabile che il ministero si faccia carico di questa situazione, sospendendo l'intera procedura, prorogando i termini per i click day, fino a quando non sarà in grado di garantire la ripresa dell'operatività senza alcun blocco».

© RIPRODUZIONE RISERVATA