Per Città Alta non solo scalette:
ecco il percorso di via Roccolino

Per salire da Bergamo Bassa a Città Alta non ci sono solo le scalette. È disponibile anche il percorso di via Roccolino, che sale da via Maironi da Ponte in Valverde sino al Colle Aperto, in via Beltrami, per una lunghezza di 710 metri.

Per salire da Bergamo Bassa a Città Alta non ci sono solo le scalette. È disponibile anche il percorso di via Roccolino, che sale da via Maironi da Ponte in Valverde sino al Colle Aperto, in via Beltrami, per una lunghezza di 710 metri ed un dislivello di 100 metri.

Ce lo ricorda un nostro lettore, che - dopo la pubblicazione sul sito e sul giornale di un approfondimento proprio sulle scalette - ha voluto dare un suo contributo alla conoscenza di questi antichi e suggestivi percorsi. Ecco cosa ci ha scritto Aldo Marchesi.

«Spettabile Redazione,
come lettore del Vostro pregiato quotidiano, ho molto apprezzato il servizio di cronaca cittadina riguardo "Le scalette dei Colli, gioielli da riscoprire" pubblicato alle pagine 14 e 15 domenica scorsa 16 gennaio.

Essendo un frequentatore assiduo e appassionato di questi itinerari veramente molto suggestivi, come si sottolinea giustamente nell'articolo, vorrei far presente che non è stato menzionato, ma forse è una dimenticanza voluta (!?) perchè non propriamente "scaletta" non essendo gradinata, il percorso (a dire il vero poco conosciuto) denominato via Roccolino, che sale da via Maironi da Ponte in Valverde sino al colle aperto in via Beltrami per una lunghezza di 710 metri ed un dislivello di 100 metri, come si evidenzia  dal cartello segnaletico collocato per la verità solo in basso all'inizio della salita.

Si presenta come "rizzolo" o "riseùl" in dialetto bergamasco, perché lastricato in pietrisco a secco ricavato a suo tempo nella disassazione del declivio collinare per renderlo terrazzato e coltivabile (retaggio dei duri ed aspri lavori fatti dai nostri avi nei secoli passati).

Per la cronaca noto che in questo periodo si stanno svolgendo in loco apprezzabili lavori di pulizia da rovi e fogliame vario. Comunque è da sottolineare che questo itinerario era fino alla fine dell'800 e all'inizio del '900 molto praticato perché l'unica e purtroppo disagevole via di comunicazione per gli abitanti di Città Alta zona Castagneta, che per recarsi in città (Alta), erano sempre costretti a scendere a fondo valle in Valverde per questo itinerario per poi risalire da porta San Lorenzo (andata e ritorno), perchè c'era l'ostacolo del baluardo occidentale di S. Pietro nel circuito delle mura venete in prossimità dell'odierna via Beltrami dove ci sono ora le scuole.

Entrando per un attimo nel merito non si capisce come "dissennatamente" le amministrazioni comunali dell'epoca per venire incontro alle giuste necessità di pratico collegamento degli abitanti di Castagneta abbiano praticato la demolizione del manufatto storico per alcune  decine di metri (forse bastava farci un arco di transito).

Per la cronaca come si evince da un elaborato di qualche anno fa a cura della meritevole associazione "Amici delle Mura" la grave lacerazione (per fortuna sola) prodottasi nel circuito delle Mura Veneziane è che non fu atterrato solo  il fianco del baluardo, ma venne anche asportato il terrapieno retrostante fino alla polveriera, ed il guasto appare così grave  perché  il fianco del baluardo appunto era provvisto di una singolarità unica come  tre cannoniere affiancate.

Ringrazio dell'ospitalità con cordiali saluti»

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