Paura di perdere il lavoro
Bergamaschi i più pessimisti

I bergamaschi sono i più pessimisti in Lombardia in merito al lavoro e al tasso di disoccupazione. Lo dichiara la Camera di Commercio di Monza e Brianza che ha analizzato i comportamenti e il livello di preoccupazione dei lombardi in riferimento alla crisi economica.

I bergamaschi sono i più pessimisti in Lombardia in merito al lavoro e al tasso di disoccupazione. Lo dichiara la Camera di Commercio di Monza e Brianza che ha analizzato in collaborazione con DigiCamere i comportamenti e il livello di preoccupazione dei lombardi in riferimento alla crisi economica.

A livello generale, il lavoro resta la preoccupazione più stringente: 4 famiglie lombarde su 5 si aspettano un aumento della disoccupazione nel corso del 2011, dato più alto rispetto alla media nazionale (67%). Il timore di perdere il posto di lavoro è più contenuto (23%) anche se cresce, rispetto a settembre, chi teme un licenziamento in famiglia per il 2011. Il 77% dei lombardi, infatti, non pensa che qualcuno della propria famiglia possa perdere il lavoro nel 2011, un dato che dimostra un po' meno tranquillità rispetto al rientro dello scorso settembre quando lo stesso si attestava all'80%. I giovani si confermano più ottimisti sul futuro sia rispetto alla situazione economica dell'Italia che a quella della propria famiglia: ricorrono di più al debito, ma nutrono anche una maggiore fiducia nella possibilità di risparmio nel 2011.

Bergamo è la provincia più pessimista: il 63% delle famiglie crede che la situazione economica dell'Italia peggiorerà nel 2011 e che aumenterà anche il numero dei disoccupati (80%). Da qui la necessità di effettuare tagli nelle spese, individuando possibili risparmi nel settore dell'abbigliamento e degli accessori (58%), oltre a quello del tempo libero (58%).

Nonostante sentano le conseguenze della crisi nel portafoglio, i lombardi a livello generale non badano però a spese per la salute, il benessere e la palestra: per il 2011, infatti, chi sceglie di risparmiare sul tempo libero riduce in primo luogo il budget destinato a vacanze e cene fuori (rispettivamente 59% e 58%), ma in pochi sono disposti a rinunciare alla salute, al benessere e alla cura del proprio corpo. Complessivamente per far quadrare i conti nel 2011, 1 famiglia lombarda su 5 non ha intenzione di modificare le proprie abitudini di spesa. La maggioranza dei lombardi “taglierà” in primo luogo qualche spesa del tempo libero (54%), quindi ridurrà il budget dedicato a abbigliamento e calzature (45%), per poi risparmiare in elettrodomestici ed elettronica di consumo (29%).

Il bilancio “domestico” del 2010 si è chiuso con il 55% delle famiglie lombarde che ha superato l'anno appena terminato con una situazione economica invariata, anche se ci è riuscita stringendo i denti. Per il 21% dei lombardi i conti sono quadrati grazie ai risparmi accumulati in passato, da cui hanno attinto, e solo una piccola percentuale (3%) è ricorsa all'indebitamento per far fronte alle spese incomprimibili. Nello specifico le famiglie lombarde confermano una scarsa propensione al credito al consumo: si «indebitano» solo per pagare il mutuo sulla casa (19%) e l'acquisto dell'automobile (10%).

E pensando al futuro le famiglie lombarde si aspettano una prospettiva meno rosea rispetto al resto dell'Italia: il 30% crede in un peggioramento della propria situazione economica a fronte dell'11% delle famiglie italiane. Sono anche i più «disincantati» degli italiani anche per l'economia del sistema Paese: per 9 famiglie lombarde su 10 la ripresa nel 2011 è ancora in stand by.


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