Omicidio di Almè, Ettore Ferrari
condannato a 10 anni e 8 mesi

Dieci anni e 8 mesi: è la condanna fissata dal gup per Ettore Ferrari, l'operaio di 55 anni, di Almè, accusato di aver ucciso Lauretta Mazzola, 46 anni, di Azzonica di Sorisole, cugina di sua moglie, colpendola con un paio di forbici.

Dieci anni e 8 mesi: è la condanna fissata dal gup per Ettore Ferrari, l'operaio di 55 anni, di Almè, accusato di aver ucciso Lauretta Mazzola, 46 anni, di Azzonica di Sorisole, cugina di sua moglie, colpendola con un paio di forbici.

La condanna, in primo grado con rito abbreviato, è arrivata venerdì 29 gennaio durante l'udienza preliminare dal giudice per l'udienza preliminare Bianca Maria Bianchi.

L'omicidio si era consumato il 15 marzo 2010 ad Almè. Il cinquantacinquenne aveva colpito la donna, poi aveva ingerito un mix di farmaci e psicofarmaci (in particolare barbiturici) ed era entrato in coma. Col passare dei giorni le sue condizioni erano andate migliorando ed era stato dimesso dall'ospedale.

L'episodio era accaduto attorno alle 14,40. L'operaio della «Rulli Rulmeca Spa» di Almè aveva sferrato 13 colpi di forbici (tre dei quali mortali) a Lauretta Mazzola, mentre si trovava solo con lei nell'appartamento al pianterreno di via Borghetto 2, in centro ad Almè, dove Ferrari viveva con la moglie e uno dei tre figli. Dopo aver pulito il sangue, l'operaio aveva ingerito 20 blister di farmaci e barbiturici, perdendo conoscenza.

A scoprire il delitto e il padre svenuto era stato il figlio Fabio attorno alle 18,20. Pare che tra l'operaio e la cugina della moglie ci fosse una relazione sentimentale. Sul tavolo della cucina dell'appartamento i carabinieri avevano infatti trovato due biglietti sporchi di sangue.

Sui foglietti c'erano due frasi scritte dall'omicida molto probabilmente in preda all'agitazione e all'annebbiamento scattati subito dopo il delitto: in una l'autore dichiara il suo esclusivo amore per la vittima, nell'altra un odio generico contro tutti gli altri.

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