Romano, lite tra moglie e marito
ma le prendono i carabinieri

A litigare erano marito e moglie, ma alla fine a rimetterci fisicamente sono stati tre carabinieri. I militari erano stati chiamati dai vicini per interrompere un litigio in corso sabato a Romano e un trentenne marocchino è finito in manette per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

A litigare erano marito e moglie, ma alla fine a rimetterci fisicamente sono stati tre carabinieri. I militari erano stati chiamati dai vicini per interrompere un litigio in corso nella tarda serata di sabato a Romano di Lombardia e il marito, M. E., trentenne marocchino, è finito in manette per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Tutto è cominciato sabato in tarda serata, quando ai carabinieri di Calcio è stato chiesto di intervenire per sedare una lite domestica tra coniugi marocchini a Romano. Quando i carabinieri sono arrivati ad aprire la porta è stata la moglie, all'apparenza molto spaventata: tanto è bastato per convincere i militari a entrare per effettuare un controllo.

Mentre uno di loro cercava di capire dalla donna cosa fosse successo, l'uomo ha tentato di fuggire, ingaggiando una colluttazione con i carabinieri, tanto da procurare loro contusioni guaribili in cinque giorni prima di essere ammanettato.

Il trentenne è stato condotto in caserma. Poco dopo anche la moglie si è presentata in caserma, e gli animi si sono riaccesi di nuovo: a quel punto un terzo carabiniere ne ha fatto le spese, nel tentativo di tenere fermo il marocchino piuttosto agitato.

In direttissima il nordafricano ha respinto le accuse, spiegando che con la moglie si è rappacificato e a questo proposito lei, sentita come testimone, ha puntualizzato: «Ho cominciato io la lite con mio marito, ero arrabbiata con lui e poi sono arrivati i carabinieri». Come a dire mal per loro che si sono impicciati...

Il giudice ha convalidato l'arresto con la misura cautelare del divieto di dimora nella Bergamasca.

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