Indagine Cgil: «Le stazioni
sono sporche e insicure»

Stazioni sporche, avare di informazioni per l'utenza, spesso poco attrezzate sul fronte dei servizi. Ovvero, «Non è una stazione per pendolari». È questo il titolo scelto per l'inchiesta condotta dalla Filt della Cgil.

Stazioni sporche, avare di informazioni per l'utenza, spesso poco attrezzate sul fronte dei servizi. Ovvero, «Non è una stazione per pendolari». È questo il titolo scelto per l'inchiesta condotta tra la seconda metà di dicembre e il mese di gennaio dalla Filt, il sindacato trasporti della Cgil Lombardia, in alcune delle stazioni lombarde più utilizzate dai pendolari.

Tre le linee prese in esame: la Varese-Treviglio, la Milano-Lecco e la Treviglio-Bergamo, tutta orobica. Lungo quest'ultima tratta l'esame si è concentrato sui nodi di Treviglio Ovest, Arcene, Verdello-Dalmine, Levate, Stezzano e Bergamo.

Ne emerge, a livello regionale, che «circa il 50% delle stazioni monitorate non è dotata di una sala d'attesa idonea ad ospitare i pendolari. Nei casi in cui è presente, risulta non avere standard minimi di accoglienza, con vere e proprie punte di degrado». Non va meglio al capitolo sicurezza: «Si raggiungono punte del 45% di stazioni senza alcun sistema di videosorveglianza in funzione e circa il 77% di stazioni senza presidi di polizia”.

Una certa carenza si rileva pure, prosegue la Filt, sul fronte informazioni: «Il 100% delle stazioni non espongono tariffari regionali, né dispongono di info point turistici, neppure di tipo automatico. Nel 62% delle stazioni manca una mappa della rete ferroviaria, indispensabile per muoversi da una linea all'altra. L'impressione è che la rete ferroviaria sia organizzata solo per chi compie lo stesso tratto tutti i giorni. L'esatto contrario di quello di cui avrebbe bisogno una regione che si appresta a ricevere le milioni di persone che approderanno in Lombardia per Expo 2015».

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