Disabile vince un concorso
«Lavoro negato dalla burocrazia»

Un'odissea tra uffici e burocrazia per avere quel posto di lavoro a cui, dallo scorso ottobre, avrebbe diritto. Sono trascorsi più di tre mesi da quando Alessio Scandolera, 25 anni, disabile di San Giovanni Bianco, ha superato il concorso per categorie protette a Brescia.

Un'odissea tra uffici e burocrazia per avere quel posto di lavoro a cui, dallo scorso ottobre, avrebbe diritto. Sono trascorsi più di tre mesi da quando Alessio Scandolera, 25 anni, disabile di San Giovanni Bianco, ha superato il concorso per categorie protette a Brescia.

Grazie a quell'esame dovrebbe lavorare, con contratto a tempo indeterminato, negli uffici della Procura di Bergamo, un lavoro inseguito da almeno sette anni, da quando ha concluso la scuola. Ma, nonostante visite di idoneità superate, certificati medici inviati a Roma, solleciti e continue chiamate telefoniche, quel posto che gli spetterebbe di diritto non riesce ancora ad averlo.

A sostenerlo e a seguirlo in questa che è diventata una sorta di «battaglia» contro le lungaggini della burocrazia, è la mamma Gabriella, ormai esasperata dal «rimbalzo» di competenze a cui è sottoposta. Alessio, con disabilità fisica all'80% e un diploma di operatore d'ufficio, ha superato l'esame lo scorso 27 ottobre.

Da allora una serie di visite di idoneità fisica all'Asl e continui rimpalli tra l'Asl e l'Inps. Con il ministero di Giustizia in attesa. «Ormai non sappiamo più cosa fare», conclude Gabriella. Alessio spera solo che non accada come successo per l'esame della patente di guida. Dovette attendere otto mesi.

Leggi di più su L'Eco di domenica 6 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA