Nuovo Gleno, assegnati i lavori
Radici: casa pronta entro l'anno

«Siamo soddisfatti sì, questo è un nuovo inizio. Ora non c'è un giorno da perdere: consegneremo la nuova Casa di riposo entro il 31 dicembre». Miro Radici, presidente della Fondazione Santa Maria Ausiliatrice, pesta sull'acceleratore

«Siamo soddisfatti sì, questo è un nuovo inizio. Ora non c'è un giorno da perdere: consegneremo la nuova Casa di riposo entro il 31 dicembre». Come imposto dalla Regione. Miro Radici, presidente della Fondazione Santa Maria Ausiliatrice, pesta sull'acceleratore: lunedì 7 febbraio è stato assegnato l'appalto per il nuovo Gleno.

Lo realizzerà la cordata costituita dalla Cooperativa Muratori di Reggiolo (Reggio Emilia), dalle imprese bergamasche Luigi Cividini e Termigas per la parte, come dire, fattiva, mentre quella economica è stata curata da Ubi Leasing, società del gruppo Ubi Banca.

«La scelta del bando pubblico chiaramente ci ha portato a dover superare un mucchio di ostacoli, ma siamo arrivati all'assegnazione: ora dobbiamo rispettare i tempi», prosegue Radici. Bocche cucite sui termini dell'offerta risultata migliore, ma pare che preveda 335 giorni di lavoro per realizzare l'opera. «Ma avevamo previsto anche dei premi d'accelerazione e quindi confidiamo bene».

Nel dettaglio, fino a 600 mila euro nel caso di consegna anticipata dell'opera, il che ha il suo peso. Tecnicamente, la formula scelta, è quella del «leasing in costruendo»: la cordata vincitrice dovrà sia finanziare che costruire l'opera, dietro restituzione del capitale con relativi interessi in 18 anni da parte della Fondazione, con il versamento di un canone. Ma c'è anche la possibilità del riscatto anticipato a partire dal terzo anno in un appalto messo in gara con un valore di 18,9 milioni di euro.

«Adesso inizia il difficile, un'autentica corsa contro il tempo: come Fondazione procederemo immediatamente agli adempimenti di legge necessari per avviare i lavori, ma credo che servirà una quarantina di giorni. Diciamo che mi piacerebbe posare la prima pietra nel primo giorno di primavera».

Il che, calendario alla mano, vorrebbe dire 9 mesi e 10 giorni, feste comprese, per consegnare l'opera finita. «Ci crediamo tutti e ce la dobbiamo fare: lavoreremo di notte, con i doppi turni, ma quella casa di riposo sarà pronta per fine anno», assicura Radici che non nasconde la propria felicità.

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