Crisi economica e brutto tempo
Nei mercati affari in calo: -20%

Crisi economica, brutto tempo, concorrenza crescente della grande distribuzione e delle catene in franchising hanno reso la vita difficile agli ambulanti bergamaschi. Lo sottolinea l'associazione Anva: fino al 20 per cento di perdite nel corso del 2010.

Crisi economica, brutto tempo, concorrenza crescente della grande distribuzione e delle catene in franchising hanno reso la vita difficile agli ambulanti bergamaschi. Lo sottolinea l'associazione Anva Confesercenti, che registra fino al 20 per cento di perdite nel corso del 2010.

«Il brutto tempo ci ha danneggiato - spiega il presidente Giulio Zambelli – un operatore che ha in media cinque mercati settimanali, quindi circa 250 giorni lavorativi annuali, ne ha persi commercialmente oltre 50 a causa di pioggia e freddo che hanno segnato gran parte dell'anno».

Non solo, Cesare Rossi, di Confesercenti, sottolinea che la percentuale di ricavo sui prodotti si è notevolmente ridotta per favorire gli acquisti e, al tempo stesso, per mantenere la qualità.

Sono lontani i tempi in cui i cinesi compravano in contanti le piazzole del mercato della Malpensata. Oggi molti di loro hanno già chiuso bottega a causa dei pochi affari. Eppure sono passati solo due, tre anni. Insomma, ce n'è abbastanza per non dormire sonni tranquilli.

Eppure «il mercato non è morto, anzi, è vivo più che mai. E perché no, sempre più multietnico – spiega Mauro Dolci, presidente dell'associazione Fiva Ascom –. Per l'italiano come per lo straniero, il problema è quello di garantire qualcosa in più. Nel caso dei mercati, spesso, il valore aggiunto è dato dalla capacità di mantenere rapporti esclusivi con i clienti, da quella insostituibile funzione aggregativa che ha il mercato in sé».

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