Il Pdl: «La fusione Sacbo-Sea
sarebbe la fine dell'aeroporto»

«La fusione sarebbe la fine dell'aeroporto». È un messaggio inequivocabile quello che il Pdl lancia da Palazzo Frizzoni. In una lettera firmata dal capogruppo Giuseppe Petralia e dal vice Stefano Lorenzi, emerge la contrarietà all'ipotesi di fondere Sacbo con Sea.

«La fusione sarebbe la fine dell'aeroporto». È un messaggio decisamente inequivocabile quello che il Pdl lancia da Palazzo Frizzoni. In una lettera firmata dal capogruppo Giuseppe Petralia e dal vice Stefano Lorenzi, emerge la ferma contrarietà all'ipotesi di fondere Sacbo con Sea, come nuovamente richiesto dalla società milanese. Posizione condivisa anche da Valerio Carrara, senatore Pdl.

«Per quel che ci riguarda, siamo profondamente convinti che l'aeroporto di Bergamo vada difeso con le unghie, se serve, essendo strategico per Bergamo e il suo territorio», scrivono Petralia e Lorenzi, sottolineando come la fusione con Sea «sarebbe la fine dell'aeroporto e con esso del sogno turistico di Bergamo, l'avvitamento del Pil provinciale e il progressivo nascere e allargarsi di una crisi occupazionale».

Una presa di posizione che fa il paio con quella di qualche ora prima del sindaco Franco Tentorio, di gran lunga il più fermo nella contrarietà alla fusione nel variegato fronte bergamasco: «Il nostro approccio è e rimane freddo» aveva detto, sottolineando come «Giunta e Consiglio comunale fossero dell'orientamento di far rimanere Sacbo in mani saldamente bergamasche».

Una visione magari un po' troppo catastrofica, perché bisogna tenere conto anche dei possibili rischi di un isolamento dello scalo bergamasco in un quadro dove cominciano ad intravedersi possibili alleanze in chiave internazionale.

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