Strade e buche, si fa e si disfa
«Pochi soldi e controlli scarsi»

Alla fine è sempre un problema di soldi. I Comuni tappano i buchi, ma solo quelli più profondi e solo in caso di emergenza. Il capitolo della manutenzione strade è da profondo rosso per i bilanci delle Amministrazioni. A Bergamo come a Treviglio.

Alla fine è sempre un problema di soldi. I Comuni tappano i buchi, ma solo quelli più profondi e solo in caso di emergenza. Il capitolo della manutenzione strade è da profondo rosso per i bilanci delle Amministrazioni. A Bergamo come a Treviglio.

E spesso succede che lavori da poco conclusi debbano essere rifatti, che il porfido si sollevi, che l'asfalto si sbricioli dopo la prima nevicata, o che una strada appena sistemata dopo i lavori dell'Enel sia da riaprire per quelli della Telecom o della società del gas. Via Cavallotti a Treviglio, chiusa per 16 mesi e ora nuovamente da sistemare, ne è l'esempio più eclatante.


«Tutto questo accade perchè i lavori non vengono effettuati a regola d'arte – spiega Claudio Armati, membro del direttivo dell'Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) – sia perchè le imprese risparmiano sui materiali o sulla loro qualità, sia perché i controlli da parte dei direttori dei lavori incaricati dai Comuni sono insufficienti».

Il problema non è tanto la progettazione, secondo Armati, quanto la gestione degli interventi. «Se ci fossero soldi a sufficienza, ogni anno bisognerebbe riasfaltare un decimo delle strade comunali – aggiunge – Invece le casse dei Comuni bergamaschi piangono». E piangono parecchio. «Direi che in media si riescono a realizzare un centesimo degli interventi necessari. Si stanno facendo rappezzi, ma nessuna Amministrazione in provincia riesce a portare a termine una manutenzione programmata». E poi mancano i controlli...

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