L'ultimo saluto a Ninì Scotti
con il ricordo dei cinque nipoti

Il ricordo commosso dei cinque nipoti è stato l'ultimo atto del rito funebre che ha accompagnato la baronessa Maddalena Scotti Guffanti nel suo ultimo viaggio dal Duomo di Bergamo al cimitero di Mapello, dove è stata tumulata nella tomba di famiglia.

Il ricordo commosso dei cinque nipoti è stato l'ultimo atto del rito funebre che ha accompagnato la baronessa Maddalena Scotti Guffanti nel suo ultimo viaggio dal Duomo di Bergamo al cimitero di Mapello, dove è stata tumulata nella tomba di famiglia.

La nobildonna di 83 anni morta sabato 12 febbraio agli Ospedali Riuniti di Bergamo è stata una personalità di spicco della vita cittadina. Sabato e domenica lo storico palazzo di via Donizetti, in Città Alta, dove era stata allestita la camera ardente, ha visto un incessante peregrinare di amici e conoscenti che hanno voluto vedere per l'ultima volta «Ninì», così veniva chiamata amabilmente da tutti.

Il pomeriggio di lunedì 14 in Duomo si è svolta la liturgia funebre presieduta dal parroco della Cattedrale mons. Giuseppe Sala, concelebrata da undici sacerdoti fra i quali i parroci di Sotto il Monte e Mapello, rispettivamente mons. Marino Bertocchi e don Alessandro Nava, e con loro mons. Achille Belotti e don GianLuca Brescianini che negli ultimi giorni di vita è stato amico e confessore della baronessa.

In una cattedrale gremita in ogni ordine di posto c'erano anche l'assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Claudia Sartirani, il sindaco di Mapello Michelangelo Locatelli e numerose altre autorità. E' sato proprio don Brescianini a tenere l'omelia sottolineando la bontà d'animo della baronessa Scotti e il suo impegno civile soprattutto per tenere viva la memoria di Donizetti.

Al termine del rito funebre, i cinque nipoti sono saliti sull'altare per ricordare la nonna «Ninì»: parole affettuose che hanno commosso tutti. Il feretro della baronessa Scotti è stato poi portato al cimitero di Mapello per la tumulazione. Un corteo lungo di auto ha seguito l'ultimo viaggio. Tantissimi coloro che si sono stretti attorno ai figli Gianna, Fulvia e Marita e ai loro nipoti.

Maddalena Scotti Guffanti, sposata con Anselmo Guffanti Pesenti, originario di Albino, morto nel 1999 a 79 anni, aveva avuto l'onore e il privilegio di veder celebrare le sue nozze, il 20 maggio 1950 nel Duomo in Città Alta, dall'allora Nunzio apostolico a Parigi monsignor Angelo Roncalli, che anche quando divenne Papa mantenne sempre vivi i suoi legami con la famiglia Guffanti. Con Papa Giovanni i Guffanti ebbero un lungo rapporto personale e cospicua è la raccolta epistolare fra il pontefice e la famiglia della baronessa. Fra l'altro Roncalli, vescovo, abitò dal 1925 al 1958 durante la stagione estiva alcune camere della residenza di Camaitino a Sotto il Monte appartenuta alla famiglia della baronessa.

Socio onorario del club Bergamo Host, del quale il marito era stato cofondatore, la baronessa Maddalena Scotti Guffanti, si è a lungo prodigata per mantenere viva la memoria di Donizetti e per questo motivo era stata insignita di un riconoscimento dell'Amministrazione Comunale. La famiglia è proprietaria dell'omonima azienda di Mapello la cui “entrata in campo” – come si rileva dal loro sito – risale al 1881, quando il loro antenato avv. Giovanni Battista, figlio di Gianmaria, benemerito patriota risorgimentale, sposò Maddalena Mangili, ultima discendente della famiglia, proprietaria di terreni nell'Isola. Nel 1950 Maddalena Scotti sposò Anselmo Guffanti. I loro tre figli sono fortemente radicati dalla storia e dagli affetti a questi luoghi, e profondono energia ed entusiasmo per conservare nell'attuale azienda le tradizioni di famiglia. A Sotto il Monte una via è intitolata ai baroni Scotti.

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