Filtri antiparticolato, è polemica
Il Codacons contro la Regione

Il Codacons ha fatto causa alla Regione Lombardia contro l'installazione sugli autoveicoli diesel di filtri antiparticolato: sminuzzano la polvere, sostiene il Codacons. Replica l'assessore Raimondi: il filtro accumula la polvere poi la brucia.

Il Codacons ha fatto causa alla Regione Lombardia, in base a un articolo del Codice del Consumo, contro l'installazione sugli autoveicoli diesel di filtri antiparticolato e, davanti al giudice di Milano, si è tenuta l'udienza di discussione sulle memorie presentate da Codacons e Regione Lombardia.

Il giudice, a seguito della discussione, si è riservato la decisione. L'obiettivo del ricorso del Codacons è di accertare gli eventuali effetti lesivi di due delibere della Regione Lombardia del 2009 che prevedono l'installazione sugli autoveicoli diesel dei filtri antiparticolato, correggendone gli effetti dannosi.

Il Codacons: il filtro crea polvere più fine
Per l'associazione di consumatori questi filtri sono più dannosi che benefici per la salute perchè degradano le Pm10, ma questo non vuol dire che le polveri scompaiano. Il dispositivo è dotato di una sostanza (l'ossido di cerio) che fa sì che le polveri Pm10 si agglomerino ed assumano dimensioni tali da essere catturate dal filtro.

Il dispositivo non distrugge nulla, per l'associazione di consumatori, solamente trasforma la polvere da grossolana a più fine, rendendola però più aggressiva per la salute, come oramai testimoniato da un'amplissima letteratura scientifica. Secondo il Codacons, il sistema non ha quindi capacità anti-inquinanti, ma, al contrario, aggrava la situazione ambientale e peggiora la salute dei cittadini.

Raimondi: il filtro accumula la polvere poi la brucia
Immediata la replica dell'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi: «I filtri antiparticolato non sminuzzano le polveri, le accumulano e ciclicamente le bruciano, rendendole innocue, completando così il percorso di corretta combustione del gasolio. Chi sostiene il contrario evidentemente sbaglia, dimostrando di non aver capito niente del loro funzionamento».

«Chi non è d'accordo - aggiunge Raimondi - si rivolga alla Commissione Europea e ai principali Istituti per i combustibili, che saranno ben contenti di spiegare l'utilità di questi sistemi».

«Regione Lombardia - spiega ancora Raimondi - sostiene lo sviluppo e l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, in tutti i settori, anche nel campo della mobilità. L'Europa e tutti i Paesi sviluppati del mondo, a partire dal Giappone e dalla Svizzera, hanno introdotto l'uso dei filtri antiparticolato. I nuovi e più stringenti standard emissivi motoristici imposti dall'Unione europea, vale a dire le classi euro 5 ed euro 6 si potranno raggiungere, nel caso dei veicoli diesel, solo applicando le migliori tecnologie disponibili e, quindi, i filtri antiparticolato, proprio come indicato anche dagli istituti di ricerca della stessa Commissione».

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