Tagliata recinzione a casa Castelli
Il viceministro: sono preoccupato

«È un segnale preoccupante: per la maggior parte del tempo l'abitazione è occupata solo dai miei familiari che sono senza difesa». È questo quanto ha dichiarato il viceministro Castelli dopo che ignoti hanno tagliato la recinzione della sua casa a Cisano.

«È un segnale che mi lascia assolutamente preoccupato: per la maggior parte del tempo l'abitazione è occupata soltanto dai miei familiari che sono senza difesa. È inquietante il fatto che nè nel giardino nè nei locali di servizio della casa sia stato toccato alcunche». È questo quanto ha dichiarato Roberto Castelli, viceministro leghista alle Infrastrutture, dopo la misteriosa violazione avvenuta nella sua abitazione la notte tra giovedì 17 e venerdì 18 febbraio.

A Cisano Bergamasco, dove vive la famiglia del politico, uno o più sconosciuti avrebbero tagliato la recinzione dell'abitazione che si trova in località San Gregorio. «Tra l'altro non è la prima volta che accade - ha continuato Castelli -. Al momento non posso dire di più, perchè le forze dell'ordine stanno compiendo gli accertamenti del caso». Sulla vicenda stanno infatti indagando i carabinieri di Cisano.

Non è la prima volta che l'abitazione di Castelli a Cisano viene presa di mira. Il 20 giugno 2006 una ventina di proiettili di pistola calibro 3.75 Magnum, perfettamente funzionanti e tagliati a croce per aumentarne la forza esplodente, erano stati lasciati nei pressi dell'abitazione di Castelli. I proiettili erano stati abbandonati sul ciglio della stradina che porta all'abitazione, a circa 150 metri dal cascinale, appena fuori dalla visuale del posto di controllo fisso della polizia.

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