Treni, pendolari all'attacco:
il peggio non è ancora passato

Il peggio, per treni e pendolari, non sembra essere passato. È quanto racconta Giuseppe Citterio, del Comitato pendolari bergamaschi dopo che la navetta partita da Bergamo verso Treviglio si è bloccata per un guasto nella stazione di Verdello.

Il peggio, per treni e pendolari, non sembra essere passato. È quanto racconta Giuseppe Citterio, del Comitato pendolari bergamaschi dopo che sabato, 19 febbraio, verso le ore 13 la navetta partita poco prima da Bergamo verso Treviglio si è bloccata per un guasto nella stazione di Verdello.

Il treno delle 13.02 per Milano che seguiva a breve distanza - racconta Citterio - «viene bloccato in linea per oltre 25 minuti. Poi viene fatto entrare a passo d'uomo a Verdello e viene agganciato in coda al treno "en panne" fermo sullo stesso binario. Infine, fatti scendere i viaggiatori senza molti complimenti e senza spiegazioni, i due treni accoppiati ritornano lentamente in retromarcia a Bergamo, occupando il binario pari (quello discendente) e quindi impedendo per lungo tempo la partenza di altri treni verso Milano. Tutta l'operazione richiede circa un'ora e tre quarti, ma i ritardi e le soppressioni a catena si fanno sentire fino a sera».

Il quesito
«Perché - si domanda il Comitato - è stata messa in atto tutta questa interminabile e complicata operazione se la linea è a doppio binario, è “banalizzata” (cioè gli impianti di sicurezza permettono la circolazione dei treni in entrambe le direzioni su tutti e due i binari) e a Verdello è possibile facilmente deviare i treni da un binario all'altro?»

La risposta, «incredibile ma vera»
«L'unico autorizzato a modificare la circolazione dei treni - spiega Citterio - è il dirigente centrale che telecomanda la l'intera linea. Peccato che il suddetto dirigente nei weekend non sia in servizio e che la linea venga esercita in modo rigido e automatico senza possibilità alcuna di intervento diretto in caso di guasto, incidente, ritardo, perturbazione del servizio».

La rabbia
«Tralasciando la frequenza insopportabile dei guasti ai treni, evidentemente dovuta a una manutenzione tutt'altro che adeguata, come contribuente e come viaggiatore mi inferocisco pensando alla quantità di denaro pubblico speso per raddoppiare e ammodernare la linea e ricordando i disagi sopportati negli scorsi anni, nella speranza di viaggi migliori: la Regione e le Ferrovie sbandieravano a gran voce che una volta terminata la costruzione dei nuovi impianti avremmo avuto una invidiabile regolarità e flessibilità di esercizio. Ora gli impianti ci sono, ma in ossequio al “risparmio” è stato “dismesso” chi li fa funzionare, con tanti saluti ai viaggiatori e, temo, un po' anche  alla sicurezza…».

La vergogna
Conclude Citterio: «Ultimo: mi sono vergognato davanti ad una famiglia di inglesi presenti sul treno, provenienti dall'aeroporto di Orio e diretti oltre Milano con un “Frecciarossa”, che naturalmente hanno perso. Ho avuto un bel daffare a spiegare loro di rivolgersi allo sportello Assistenza alla Clientela alla stazione Centrale per farsi cambiare i biglietti, perdendo altro tempo. Vi potete immaginare la loro espressione desolata dopo aver avuto un piccolo assaggio di come vanno le cose qui da noi: ritardi inspiegabili, non una persona che potesse dar loro informazioni, un assoluto disinteresse verso di loro e di tutti gli altri viaggiatori. Expo 2015 è alle porte…».

© RIPRODUZIONE RISERVATA