La festa del 17 marzo, polemiche in Regione
Boni (Lega): si lavora. Ma Nicoli (PdL) lo isola

Martedì mattina ai dipendenti della Regione Lombardia è arrivata una mail dalla Segreteria generale: «Su indicazione del presidente Davide Boni - si legge nella nota - si comunica che gli Uffici del Consiglio regionale resteranno aperti nella giornata del 17 marzo, con modalità e operatività che saranno comunicati successivamente». Lo rende noto un comunicato stampa diffusa da Italia dei Valori.

Martedì mattina ai dipendenti della Regione Lombardia è arrivata una mail dalla Segreteria generale: «Su indicazione del presidente Davide Boni - si legge nella nota - si comunica che gli Uffici del Consiglio regionale resteranno aperti nella giornata del 17 marzo, con modalità e operatività che saranno comunicati successivamente». Lo rende noto un comunicato stampa diffusa da Italia dei Valori.


Niente festa nazionale per la celebrazione del 150esimo anniversario del'Unità d'Italia, dunque, per i dipendenti della Regione? «Una presa di posizione inaccettabile» dichiara il consigliere regionale dell'Italia dei Valori Gabriele Sola che, informato della comunicazione, ha chiesto la parola in aula.

«La Regione - prosegue Sola - non può contraddire una legge nazionale, perché esiste una gerarchia delle fonti che vale anche per il nostro presidente leghista Davide Boni. La strada intrapresa da Boni è pericolosa e assolutamente illegittima. I lavoratori della Regione Lombardia hanno diritto, come tutti gli italiani, alla giornata di ferie in occasione del 17 marzo».

Il vice-presidente Nicoli Cristiani (PDL) ha risposto prendendo le distanze dal presidente Boni isolandolo, così, rispetto ad un'iniziativa assunta in totale autonomia anche rispetto allo stesso Ufficio di Presidenza.

Questo il commento di Maurizio Martina, segretario regionale del Pd Lombardia: «Quella messa in atto dalla Lega in Consiglio regionale è una sceneggiata inutile. Per coprire il loro fallimento nel governo Berlusconi e giustificarsi verso l'elettorato, molto arrabbiato e disorientato, hanno deciso l'ostruzionismo contro la legge regionale per le celebrazioni dell'Unità d'Italia. Poveri loro. Ormai la Lega si è ridotta a mettere in scena siparietti utili solo a coprire il vuoto clamoroso dei loro risultati al Governo. Ma questa strategia ha il fiato corto. I cittadini del nord non hanno bisogno di inutili sceneggiate. Noi il 17 marzo con l'unità d'Italia ricorderemo anche la storia della Lombardia, le nostre radici e il contributo straordinario delle nostre terre al Paese. Ne andiamo orgogliosi perché sappiamo che senza radici non c'é futuro».

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