Prelevavano dal conto del nobile
Nei guai domestici di Grumelli Pedrocca

Un anno e tre mesi di reclusione e l'obbligo di restituire il maltolto fino all'ultimo centesimo: oltre 20 mila euro. È stata questa la sentenza contro i due domestici del conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, finiti nei guai con l'accusa di furto e illecito utilizzo di bancomat.

Un anno e tre mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena in quanto incensurati, e con l'obbligo di restituire il maltolto fino all'ultimo centesimo - 20.168,52 euro - con gli interessi di legge e le spese legali. È stata questa la sentenza contro i due domestici del conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, già vicepresidente della Provincia di Bergamo, finiti nei guai con l'accusa di furto e illecito utilizzo di bancomat per aver saccheggiato il conto corrente del datore di lavoro.

Si tratta di una coppia di conviventi al servizio del conte Grumelli Pedrocca da circa un ventennio, e domiciliata nella mansarda della tenuta «La Tordèla» di Torre de' Roveri, sede dell'azienda agricola del nobile: lui ha 50 anni, originario di Piombino, lei 55. I fatti contestati risalgono al periodo tra settembre 2006 e gennaio 2007, quando dal conto corrente del conte Grumelli Pedrocca - parte civile al processo con gli avvocati Emilio Gueli e Paola Villa - con una serie di prelievi si erano volatilizzati oltre ventimila euro. Inizialmente la vittima nemmeno si era accorta degli ammanchi, non tenendo in grande considerazione la contabilità e gli estratti conto, ma a un certo punto il conte aveva notato qualche irregolarità e aveva fatto fare dei controlli: in questo modo aveva scoperto dei prelievi non autorizzati.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 24 febbraio

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