Avevano investito un carabiniere:
otto anni di carcere a due banditi

Nell'aprile scorso, appena sfumato il colpo in banca, si erano dati alla fuga investendo con l'auto un militare dell'Arma che era stato trascinato per 40 metri e lasciato ferito sull'asfalto. Giovedì 24 febbraio sono stati condannati a 8 anni.

Nell'aprile scorso, appena sfumato il colpo in banca, si erano dati alla fuga investendo con l'auto un militare dell'Arma che era stato trascinato per 40 metri e lasciato ferito sull'asfalto. Dopo l'identificazione, avvenuta tre mesi dopo, dei due componenti del commando piombati nella filiale del Credito Bergamasco, giovedì 24 febbraio è arrivata anche la condanna: Pasquale Lapalombella, 50 anni originario della provincia di Foggia residente a Milano, e Alfio Caruso, 51 anni nato in Sicilia ma anche lui domiciliato nel capoluogo lombardo dovranno scontare in carcere 8 anni di reclusione per tentato omicidio e rapina.

La sentenza è stata pronunciata dal gup Alberto Viti, che ha giudicato i due malviventi con il rito abbreviato che, in caso di condanna, consente di ottenere lo sconto di un terzo sulla pena finale. Il raid a Grumello era avvenuto il 23 aprile 2010. I tre rapinatori avevano fanno irruzione nell'istituto di credito che si affaccia sulla piazza del municipio, ma un passante si era accorto del tentativo di rapina avvertendo subito il 112.

Una pattuglia dell'Arma di Grumello si era precipitata sul posto. Appena sentita la sirena, i banditi avevano deciso di rinunciare al colpo e di scappare con una Toyota Yaris, ma per dileguarsi non avevano esitato a travolgere il carabiniere Pietro Rattenuti, di 26 anni, che si era avvicinato a piedi intimando l'«alt». Il militare era stato trascinato per 40 metri e era rimasto ferito sull'asfalto. A salvagli la vita era stato il giubbotto antiproiettile che aveva attutito l'urto con la vettura.

Le indagini sul caso, affidate ai militari del nucleo investigativo di Bergamo sotto il coordinamento del pm Carmen Pugliese, avevano condotto a Pasquale Lapalombella, «pizzicato» dalle telecamere della banca. Le successive analisi dei tabulati del suo cellulare e le intercettazioni avevano consentito di arrivare Alfio Caruso, col quale avrebbe avuto contatti telefonici. I due malviventi erano stati arrestati nel luglio 2010.

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