«Ho letto l'articolo di Malles
e mi sono commosso»

«Sono un brianzolo - ci scrive un nostro lettore -, ex alpino del battaglione Tirano, in quel di Malles nel 1969/70: ho letto il vostro articolo e le foto sulla caserma di Malles e mi sono commosso. Nel periodo 69/70 era dura fare l'alpino».

«Sono un brianzolo - ci scrive un nostro lettore -, ex alpino del battaglione Tirano, in quel di Malles nel 1969/70: ho letto il vostro articolo e le foto sulla caserma di Malles e mi sono commosso. Nel periodo 69/70 era dura fare l'alpino; poche licenze, rancio pessimo, freddo intenso e si rimaneva spesso in caserma non avendo alternative nella libera uscita».

«Il nonnismo era imperante, ognuno aveva il suo nonno da servire, a cui fare la branda, portare la colazione; soventemente si veniva sbrandati (capovolti sdraiati nella branda). Nonostante tutto siamo passati da poco più che adolescenti a veri uomini, attraverso queste sofferenze e fatiche».

«Io ero fortunato, essendo alla 109 con l'allora tenente Fabbri come comandante: "pochi ma buoni" la compagnia detta "la nobile", compagnia mortai da 120».

«Ora sono iscritto all'Abat e attraverso il sito www.iltirano.org mi tengo in costante contatto con i " Tiranini ", il tutto grazie all'impegno del segretario col. Gambetta e al presidente gen. Filippazzi (ultimo comandante del Tirano)».

«Un saluto a tutti gli alpini del Tirano "Mai tardi".
L'ex alpino Paolo Redaelli - Carate Brianza»

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