Case di riposo, rischio di aumenti
Azzi: «Le rette non cresceranno»

L'Asl tranquillizza tutti in merito al paventato aumento delle rette per gli ospiti delle Residenze socio sanitarie (Rsa). A gettare acqua sul fuoco è il direttore generale dell'azienda sanitaria di Bergamo, Mara Azzi.

L'Asl tranquillizza tutti in merito al paventato aumento delle rette per gli ospiti delle Residenze socio sanitarie (Rsa). A gettare acqua sul fuoco è il direttore generale dell'azienda sanitaria di Bergamo, Mara Azzi, durante il primo incontro con i vertici della triade sindacale orobica.
Presenti Luigi Bresciani, Ferdinando Piccinini e Marco Tullio Cicerone, rispettivamente segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Azzi ha ribadito che il 2% apparentemente tagliato dalla Regione, a partire da quest'anno, dal capitolo riguardante il proprio contributo (sino a fine 2010 era il 100% della metà delle spese: ora è il 98%) per gli ospiti delle case di riposo, sarà comunque ridistribuito alle Rsa. «Dobbiamo solo capire quali sono i criteri stabiliti dalle Regione e quanta discrezionalità abbiamo per distribuire la quota del 2% – osserva Azzi –. Il nostro atteggiamento è di massima apertura al confronto, nell'ottica di dare risposte adeguate alle esigenze espresse dal territorio».

La preoccupazione, espressa molto chiaramente nei giorni scorsi dai sindacati e dalle famiglie bergamasche, riguarda la possibile lievitazione delle rette applicate dalle Rsa, dopo l'introduzione da parte della Regione delle nuove norme di gestione per il 2011 sulle case di riposo. Tra queste, la cancellazione del rimborso regionale a pie' di lista (o a prestazione), sostituito da un budget annuale che copre, per la parte spettante alla Regione, il 98% della spesa storica. La budgetizzazione per i sindacati rischia di tradursi in un forte aumento delle rette per gli ospiti delle Rsa. «In realtà così non dovrebbe essere – ribatte Azzi –, dato che, appunto, il 2% sarà comunque ridistribuito alle stesse Rsa. In realtà poi la percentuale è più bassa in quanto il calcolo è stato fatto sulla media di saturazione, che la maggior parte delle Rsa non raggiungono. Ciò significa che i mancati introiti momentanei saranno davvero minimi e comunque recuperati durante l'anno».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 26 febbraio

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