Yara, nessuna novità 3 mesi dopo
Pavimento rimosso all'ex Sobea

Ancora nessuna notizia di Yara Gambirasio, scomparsa da casa la sera del 26 novembre 2010, tre mesi fa. Ricerche e indagini proseguono e l'ultimo sviluppo riguarda l'area ex Sobea a Mapello dove è stato rimosso parte della pavimentazione del centro commerciale in costruzione.
Su L'Eco di oggi l'intervista di Ettore Ongis a don Corinno Scotti.

Ancora nessuna notizia di Yara Gambirasio, scomparsa da casa la sera del 26 novembre 2010, tre mesi fa. Le ricerche e le indagini proseguono, ma senza colpi di scena. Gli inquirenti hanno battuto tutte le piste verosimili per spiegare la scomparsa della tredicenne, senza successo. E ora – dicono – stanno ripercorrendo le carte dell'inchiesta, nella speranza di scovare magari un particolare sfuggito, un dettaglio rivelatore.

L'unica novità, finora, è la totale assenza di novità. E la sola certezza è che la studentessa di terza media appassionata di ginnastica ritmica non è ancora tornata a casa. Mentre giorno dopo giorno la famiglia Gambirasio e tutta Brembate continuano a vivere il loro dramma, nel riserbo e nel silenzio.

Il lavoro di carabinieri, polizia e procura continua senza sosta sul campo e negli uffici, fra tabulati telefonici da analizzare, teorie investigative da verificare, testimonianze da vagliare. L'ultimo sviluppo negli accertamenti sulla scomparsa di Yara riguarda l'area ex Sobea a Mapello, dove si trova il cantiere del nuovo centro commerciale verso il quale puntavano i cani molecolari impiegati nelle ricerche. I proprietari dell'area hanno deciso di fare chiarezza e per questo hanno disposto la rimozione del cemento di una parte della pavimentazione del centro commerciale in costruzione. L'intervento è stato effettuato domenica 20 febbraio, alla presenza soltanto dei carabinieri, che erano stati preventivamente informati. Si è trattato – dicono gli inquirenti – non di un'iniziativa di chi indaga (del resto l'area era già stata scandagliata in lungo e in largo, persino con il georadar), bensì di uno scrupolo degli stessi proprietari dell'area, per dissipare anche il solo minimo dubbio che la povera Yara potesse davvero trovarsi nel cantiere di quella che, in futuro, sarà un'importante e frequentata area commerciale. Non c'è stato dunque nessun blitz, nessun provvedimento del magistrato.

Sarebbe stato spaccato il cemento che era stato posato nel periodo relativo alla scomparsa della tredicenne e rimossi cumuli di terreno. Ma anche questa verifica ha dato esito negativo e ha fornito una sola, pur importante, risposta concreta: Yara, nel cantiere del centro commerciale, non c'è.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 26 febbraio

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