Tagli al sociale, i sindaci alla Regione:
«Fondi azzerati, non ci sono risorse»

Cresce la preoccupazione dei sindaci bergamaschi alle prese con continui e consistenti tagli nazionali al sociale e al socio-sanitario. Tanto da lanciare un grido di sofferenza alla Regione Lombardia con una lettera indirizzata al governatore Roberto Formigoni.

Cresce la preoccupazione dei sindaci bergamaschi alle prese con continui e consistenti tagli nazionali al sociale e al socio-sanitario. Tanto da lanciare un grido di sofferenza alla Regione Lombardia con una lettera indirizzata al governatore Roberto Formigoni. L'allarme, questa volta, è preventivo e riguarda le indiscrezioni secondo cui la nostra provincia bergamasca starebbe andando incontro all'ennesimo taglio dei finanziamenti. La richiesta è chiara: si chiede una riflessione sulla situazione di Comuni che non potranno, questa volta, sopperire con risorse proprie ad un eventuale e pesante ridimensionamento anche del contributo regionale.

Il finanziamento in questione è il Fondo sociale regionale che, per il 2011, risulterebbe ridimensionato. Lo stanziamento, che per la Bergamasca ha avuto in questi anni un'assegnazione costante pari a circa 9 milioni di euro all'anno, ha da sempre rappresentato per gli Ambiti territoriali una delle poche certezze su cui basare la programmazione dei servizi alla persona. La notizia del possibile ridimensionamento sta facendo il giro della provincia e il presidente del Consiglio dei sindaci, Leonio Callioni, a nome dei 244 Comuni, ha espresso nella lettera una forte preoccupazione per il fondo, che ad oggi non è ancora stato erogato come invece accadeva negli anni scorsi.

«A fronte delle segnalazioni del nuovo taglio preventivato, i Comuni – si legge nella lettera – non potranno questa volta sopperire con risorse proprie (così come hanno fatto in questi anni, passando da una spesa sociale complessiva di 89 milioni di euro nel 2004 a 127 milioni 278.246 euro del 2009) ad un eventuale e pesante ridimensionamento anche del contributo regionale».

L'eventuale riduzione va ad aggiungersi ad un'evoluzione dei principali finanziamenti statali a sostegno delle politiche sociali nei 14 ambiti territoriali della provincia di Bergamo, oltre all'azzeramento del Fondo servizi per l'infanzia, alla riduzione sostanziale del Fondo sociale per gli affitti, per le politiche della famiglia e giovanili e per il servizio civile. Due i settori che il Consiglio dei sindaci porta ad esempio: per il Fondo nazionale Politiche sociali si passerebbe dai 4 milioni 861.323 euro a 3 milioni e 300 mila così come sarebbe completamente azzerato il Fondo per la non autosufficienza che nell'anno 2010 aveva stanziato 4 milioni 796.730 euro.

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