Fu progettata dal Bergonzo
ma presto sarà spazzata via

La villa di marmo bianco, la villa silenziosa, circondata dalla siepe incolta, al confine con il parco sta per scomparire. È una villa disabitata, dalla forma particolare, costruita negli anni Quaranta all'incrocio fra la via Diaz e la via Cadorna, in una zona tranquilla di Bergamo.

La villa di marmo bianco, la villa silenziosa, circondata dalla siepe incolta, al confine con il parco sta per scomparire. È una villa disabitata, dalla forma particolare, costruita negli anni Quaranta all'incrocio fra la via Diaz e la via Cadorna, in una zona tranquilla di Bergamo, vicina alla scuola elementare dedicata al generale che firmò l'annuncio della vittoria nella Prima guerra mondiale. Un edificio di piccole dimensioni, firmato da Alziro Bergonzo, uno dei più importanti architetti bergamaschi del Novecento che a Bergamo è conosciuto soprattutto per avere progettato l'attuale Palazzo della Libertà alla fine degli anni Trenta.

Ora la villa di Bergonzo, unico edificio residenziale progettato dall'architetto a Bergamo, verrà demolita e sostituita con un edificio più grande, dotato di autorimesse interrate. Un segno di qualità, un momento particolare della vita della città che viene cancellato. Dice l'architetto Abramo Bugini, intellettuale sensibile alle vicende del volto della nostra Bergamo: «Sono passato di recente a guardare villa Trussardi del Bergonzo. È un'opera pregevole, mostra una personalità, un carattere. Presenta soluzioni architettoniche suggestive. Nel giardino si trova una statua originale di Elia Ajolfi, simile a quella realizzata poi per la piazza della Libertà».

Il permesso di demolire la villa e di costruire un nuovo edificio è stato accordato alla società Iniziative 2002 Srl dalla commissione Edilizia del Comune. Tutto regolare: sulla villa non pendeva nessun vincolo, nessuna tutela da parte del Piano di governo del territorio. E proprio questo è il punto: perché il vincolo di tutela, già applicato dal piano regolatore di Secchi e Gandolfi degli anni Novanta, è stato eliminato nel nuovo Piano?

Italia Nostra ha preso posizione sulla vicenda mandando una lettera al sindaco e al nostro giornale. Scrive l'associazione per la tutela del territorio e del paesaggio del nostro Paese: «Italia Nostra ha ricevuto una segnalazione nella quale viene evidenziato il rischio della demolizione di un edificio esistente in via Diaz, progettato negli anni Quaranta dall'architetto Alziro Bergonzo. È noto a tutti che l'architetto Bergonzo, nato a Bergamo nel 1906 e autore nella nostra città di opere come la Torre dei Venti, la sede delle industrie Reggiani, la piazza e la Casa della Libertà, viene considerato un esponente importante dell'architettura del Novecento. Dalle verifiche effettuate emerge che nel nuovo strumento urbanistico l'edificio di Via Diaz non è individuato come rilevante dal punto di vista storico-architettonico, nonostante siano molte le testimonianze di architettura moderna che il Pgt evidenzia come significative nella struttura urbana e pertanto meritevoli di conservazione. Ci sembra importante che anche su opere apparentemente minori, comunque ascrivibili a una figura riconosciuta e apprezzata nel panorama nazionale, sia senz'altro da sostenere un approccio di tutela che ne consenta la conservazione in quanto testimonianza della storia della città, della sua architettura e dei suoi illustri rappresentanti».

Alziro Bergonzo era nato a Bergamo nel 1906, aveva studiato al Sarpi e si era laureato a Milano. Negli anni Trenta aveva lavorato soprattutto a Bergamo, quindi a Milano. Mezzo secolo dopo avere progettato la piazza e Casa della Libertà (nata come Casa Littoria), Bergonzo venne chiamato a Bergamo per completare le costruzioni: venne così realizzata la fontana della piazza, inaugurata verso la fine del 1996: Bergonzo morì pochi giorni dopo.

Paolo Aresi

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