Moto in montagna, il sindaco di Bossico:
«Le Amministrazioni non dormono»

Il sindaco di Bossico, Marinella Cocchetti, è intervenuto sulla diatriba tra Cai e motociclisti in merito al passaggio dei veicoli a motore sui sentieri di montagna rilevando che da tempo diverse amministrazioni comunali stanno studiando seriamente il problema.

«Scrivo in qualità di sindaco di Bossico, Comune capofila del progetto «motocross», progetto già portato a conoscenza del presidente del Cai Bergamo, degli ambientalisti, dei moto Club, compreso quello di Bergamo. Mi sono pertanto stupita di tutti gli articoli pubblicati in quest'ultimo periodo sui quotidiani (vedi L'Eco di Bergamo del 20 e 24 febbraio 2011 e del 19 marzo nonché il Corriere della Sera del 24 febbraio 2011) dalla lettura dei quali sembra che la questione moto venga affrontata solo dagli enti citati nei predetti articoli».

«Il rispetto e la cura del territorio sta a cuore anche a chi amministra, soprattutto se il paese è interessato al transito delle moto. Certo che dovremo sederci tutti a un tavolo, ognuno per le proprie competenze, ma in prima battuta spetta ai Comuni, enti istituzionalmente competenti, trovare un accordo per elaborare congiuntamente un tracciato il più ampio possibile. Se non si parte da qui il tutto finisce per risolversi in una mera discussione dove tutti hanno ragione».

«Ha ragione il presidente del Cai, hanno ragione gli ambientalisti, ha ragione chi cammina a piedi, così come hanno ragione le amministrazioni che, consapevoli della situazione del proprio territorio, cercano di tutelarlo. Il dato certo di partenza è che le moto vengono prodotte, vendute, comprate. Non possiamo nasconderci dietro a un dito! Le amministrazioni non possono certo erigere della barriere sul proprio territorio impedendo l'accesso alle moto».

«La soluzione allora è quella di affrontare la situazione non togliendo il servizio ai pedoni e dandone uno ai motocrossisti. Ecco in sintesi quanto le amministrazioni stanno facendo. Da tempo alcuni comuni stanno lavorando per poter creare un percorso ad hoc per le moto. Sono amministrazioni bergamasche dell'alto Sebino e della Val Seriana dove la presenza delle moto è un dato storico e consolidato».

«Nell'ambito di questo progetto sabato 26 febbraio si sono riunite a Bossico, per la terza volta, le amministrazioni che hanno aderito alla realizzazione del percorso. In tale sede ogni amministrazione ha presentato un'ipotesi di tracciato e sono state discusse le criticità e le possibilità di collegamento tra i vari percorsi individuati. Ognuno rielaborerà il proprio tracciato alla luce delle considerazioni svolte ed entro la prima decade di aprile, l'amministrazione di Bossico convocherà la 4ª riunione durante la quale si lavorerà su un'ipotesi di tracciato unico».

«Successivamente verranno coinvolte le Comunità Montane e gli esperti del Museo Civico di Lovere che daranno una loro prima valutazione idrogeologica del percorso. Pronta la valutazione, verranno convocati i Moto Club, gli ambientalisti, il presidente del Cai, la Forestale. Tutti assieme valuteremo il percorso e successivamente interpelleremo la Provincia e la Regione Lombardia».

«L'auspicio delle amministrazioni è quello di riuscire a creare il percorso senza invadere le Vasp, lasciando quest'ultime, com'è giusto che sia, a chi cammina a piedi. Per questo contiamo che sia la Provincia di Bergamo che la Regione Lombardia diano il dovuto supporto per la realizzazione del percorso. Voglio comunque precisare che questi enti sono già a conoscenza del progetto in quanto è stato loro inviato il documento politico sottoscritto dalle amministrazioni interessate dove si esprimeva la volontà di realizzare il percorso e le motivazioni che hanno determinato i comuni ad intraprendere questa strada».

«Inoltre sono stati inviati anche tutti i verbali delle riunioni svoltesi. Una volta realizzato il percorso si discuterà di come regolamentarlo e gestirlo. Sicuramente per questa seconda fase sarà importante la collaborazione del Museo Civico di Lovere con i suoi geologi, dei Moto Club, degli ambientalisti, del Cai, della Forestale e delle Comunità Montane. Realizzato il tracciato sui territori delle amministrazioni che hanno lavorato al progetto, il percorso potrà essere ampliato con l'adesione di altri territori».

«Concludo rammaricandomi per la pubblicazione di questi articoli dove non si dà atto del lavoro intrapreso dal mio e dagli altri comuni. Le persone intervistate dalla stampa sapevano benissimo del progetto e potevano almeno fare una telefonata per chiedere a che punto si è arrivati………..invece di fare tanto i paladini».

Il sindaco Marinella Cocchetti

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