Stezzano, busta paga da capogiro
Nei guai ex sindaco e segretario

Vi ricordate la vicenda dell'ex segretario comunale e direttore generale del Comune di Stezzano, superpagato dall'amministrazione comunale? Ora la Corte dei Conti ha condannato i protagonisti di quella vicenda a risarcire il danno erariale provocato allo Stato.

Vi ricordate la vicenda dell'ex segretario comunale e direttore generale del Comune di Stezzano la cui busta paga - pari a 247.031 euro e 92 centesimi, al lordo di tasse e spese - era salita agli onori delle cronache nazionali per essere finita dritta dritta in un'interpellanza parlamentare? Ora la Corte dei Conti ha condannato i protagonisti di quella vicenda a risarcire il danno erariale provocato allo Stato.

La Corte dei Conti ha infatti condannato l'ex segretario comunale e direttore generale di Stezzano - Giovanni Barberi Frandanisa, dimessosi nel dicembre del 2008 - e l'ex sindaco di Stezzano, Stefano Oberti, in carica all'epoca dei fatti - a risarcire il danno erariale, calcolato dalla Corte dei Conti stessa in 174.157 euro e 16 centesimi

La bufera era stata sollevata dal gruppo della Lega Nord, attraverso un'interpellanza parlamentare del deputato Giacomo Stucchi, a seguito della quale si era attivata anche la Corte dei Conti, chiedendo agli uffici la relativa documentazione.

Tutta la vicenda era iniziata nel settembre del 2008 con l'interrogazione parlamentare di Stucchi, che aveva criticato l'emolumento del segretario di Stezzano definendolo «esorbitante per un Comune di 12.000 abitanti, superiore perfino a quello delle più alte cariche dello Stato». Era poi seguito un infuocato consiglio comunale, dove il gruppo di minoranza «Lega Nord Forza Stezzano» aveva presentato un'interpellanza, in cui contestava, oltre all'entità della cifra stanziata dal Bilancio di previsione 2008 per l'incarico di direttore generale, la regolarità della procedura seguita per la sua nomina, accusando la maggioranza di atteggiamento poco rispettoso dell'etica e della morale politica.

Tutte critiche che il sindaco aveva rispedito al mittente accusando la minoranza di malafede e faziosità, e di avere volutamente divulgato notizie false; il primo cittadino aveva inoltre raccontato di essere stato oggetto di attacchi personali lesivi della sua dignità, annunciando l'intenzione di valutare il ricorso a vie legali per tutelare l'onorabilità della sua persona e dell'amministrazione comunale.

Intanto, sempre nel settembre del 2008, anche la Corte dei Conti, tramite fax, aveva chiesto lumi al Comune di Stezzano. La magistratura contabile, deputata al controllo delle finanze e delle spese degli enti pubblici, aveva inviato formale richiesta al Comune di Stezzano della documentazione relativa alla busta paga d'oro del segretario generale. Era il primo passo per l'avvio di un'istruttoria: si chiedevano regolamenti, statuto, situazione dell'organico, carte che il Comune aveva dovuto inviare entro 10 giorni. Anche se in quel momento non c'èra alcuna contestazione formale.

Secondo il contratto nazionale vigente nel 2008, infatti, lo stipendio del direttore generale di un Comune è frutto di una libera contrattazione tra sindaco e professionista, a differenza di quello di segretario che deve rispettare alcuni parametri, tra cui quello demografico. L'entrata in vigore del nuovo contratto che fissa i tetti è infatti successiva agli episodi contestati.

Il compenso di Giovanni Barberi Frandanisa - che per due anni ha ricoperto sia il ruolo di segretario comunale sia quello di direttore generale del Comune di Stezzano - è stato giudicato dalla Corte dei Conti «abnorme e ingiustificato», con un aumento superore al 500% rispetto al suo predecessore e per un ammontare che si avvicinava al tetto massimo previsto per il compenso del Presidente della Cassazione.

La vicenda è stata citata dal procuratore milanese della Corte dei conti facente funzioni, Paolo Evangelista, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, secondo il quale «se è vero che nell'ordinamento degli enti locali non è stato specificato, neppure a livello di contrattazione collettiva, l'ammontare della predetta indennità aggiuntiva, è altrettanto vero che il potere discrezionale del sindaco deve essere esercitato in coerenza con i principi di efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa e deve essere sorretto dal superiore principio di ragionevolezza dell'agire pubblico».

La vicenda era stata sollevata dalla stampa nel 2008 «determinando una situazione di tensione presso l'amministrazione locale, culminata con le dimissioni del segretario-direttore generale convenuto e la cessazione del suo rapporto lavorativo con il Comune di Stezzano dal dicembre 2008», si legge nella sentenza.

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