Bocce, lo sport che non va più
Molti campi sono in disuso

Erano battaglie epiche, partite infuocate giocate all'ombra di graticci che sapevano di villeggiatura. Ma ora Bergamo, pur restando una piccola grande capitale del gioco delle bocce, ha perso decisamente il suo smalto e a segnare il passo è soprattutto la città.

Erano battaglie epiche, partite infuocate giocate all'ombra di graticci che sapevano di villeggiatura. Una specie di rito collettivo che riempiva i pomeriggi negli oratori e nei cortili delle trattorie. E anche se in palio non c'era il bacio della «femme fatale» di turno, come si dice succedesse nel secolo scorso a Parigi, ma un più nostrano quarto di vino, la passione era la stessa. Campi da bocce: questo il terreno degli accesi tornei.

O almeno così era un tempo. Perché è qui su queste corsie di terra battuta oggi in sintetico che declinare i verbi al passato sembrerebbe ormai d'obbligo: Bergamo, pur restando una piccola grande capitale del gioco delle bocce, ha perso decisamente il suo smalto e a segnare il passo è soprattutto la città.

Certo ci sono campi - da Colognola a Monterosso alle località dell'hinterland più vicine come Ponteranica o Almé - che rappresentano autentiche arene piene zeppe di appassionati, ma il trend non è certamente positivo. Partiamo dall'esempio più recente e significativo: Centro anziani di via Biava, Valtesse.

Qui, ai piedi delle colline di Valverde, c'è un campo praticamente nuovo di zecca - era stato sistemato e coperto nel 2005 assieme al resto della struttura -, che giace inutilizzato da tempo e che presto verrà smantellato. Lo ha deciso la terza Circoscrizione, previo parere del direttivo dello stesso Centro anziani, con un documento che destina buona parte dei fondi a disposizione dello stesso parlamentino per manutenzioni ordinarie e straordinarie al recupero dello spazio.

Detto in altre parole: via le bocce, largo a nuovi utilizzi. Preferibilmente lasciando il terreno da gioco sotto la nuova copertura. «La soluzione ideale - spiega il presidente - sarebbe quella di sovrapporre una struttura reversibile, in modo da non compromettere nulla. Attualmente è però un peccato lasciare questo bell'edificio inutilizzato, quando ci sono anziani e altri residenti che per le loro attività sono costretti a rivolgersi altrove». Quali attività? Ginnastica, yoga, bricolage, ma niente più bocce o quasi.

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