Aiuti alla gente dell'Afghanistan:
medicine dagli alpini di Bergamo

Nell'aiuto alla popolazione dell'Afghanistan è stato importante il contributo dato dalle sezioni di Bergamo, Brescia e Sondrio dell'Associazione nazionale alpini: le penne nere in più occasioni hanno organizzato raccolta di medicinali e di aiuti umanitari.

Nell'aiuto alla popolazione dell'Afghanistan è stato importante il contributo dato dalle sezioni di Bergamo, Brescia e Sondrio dell'Associazione nazionale alpini: le penne nere in più occasioni hanno organizzato raccolta di medicinali e di aiuti umanitari, inviati poi in Afghanistan e utilizzati nel corso delle Medcap.

Se ne parla nel rapporto sul «Transfer of Authority» alla Task Force Centre: il 5° Reggimento alpini di Vipiteno è stato sostituito dall'11° Reggimento bersaglieri di Orcenico Superiore. La cerimonia si è svolta lunedì 4 aprile alla base Lamarmora, sede del comando a Shindand.

Gli uomini e le donne del 5°, agli ordini del colonnello Giovanni Coradello tornano in Italia dopo oltre cinque mesi di intense attività operative che li hanno visti protagonisti nei campi della sicurezza e dello sviluppo all'interno di un'area di operazioni grande quanto il Piemonte e la Valle d'Aosta assieme.

Nel corso di 157 giorni di mandato, i militari della Centre hanno svolto oltre 700 attività operative, e percorso più di 420.000 chilometri nei 13 distretti sotto la loro responsabilità.

Nell'ambito della sicurezza, gli alpini hanno condotto, fra l'altro, cinque importanti operazioni in cooperazione con le forze di sicurezza afgane durante le quali sono stati assicurati alla giustizia 25 insurgent e sequestrate armi, munizioni ed esplosivi.

Gli aiuti alla popolazione
Notevole impegno è stato profuso anche nei confronti dell'aiuto diretto alla popolazione civile. Aiuto che si è concretizzato in 24 Medcap, cliniche mobili organizzate nei vari villaggi della area di responsabilità. Tre di esse sono state svolte esclusivamente a favore di personale femminile. Oltre 4000 persone hanno potuto ricevere così le cure mediche dei medici della Task Force. In concomitanza delle Medcap, gli uomini della Task Force Centre hanno provveduto a distribuire aiuti umanitari alla popolazione. Aiuti provenienti anche da Bergamo.

In particolare, durante le inondazioni che nel mese di febbraio hanno colpito la Zeerko valley, a Sud-Ovest della città di Shindand, e Zawol Balok, gli uomini del 5° per primi sono intervenuti soccorrendo oltre 6000 persone. In quell'occasione gli alpini hanno allestito posti di distribuzione di aiuti umanitari e consegnato ai capi locali di 82 villaggi della zona generi di prima necessità, fra cui 3250 coperte, 400 materassini pneumatici, 1500 paia scarpe, 200 pullover e 12 tonnellate di cibo.

«Abbiamo sempre avuto chiaro quello che era il nostro primo e fondamentale compito: proteggere e assistere la popolazione afgana ed è stato con questo obiettivo che ogni giorno abbiamo svolto le nostre pattuglie. Per ottenere questo scopo abbiamo raggiunto molti villaggi, per dimostrare agli Afghani che Isaf è qui per supportarli». Lo ha dichiarato il comandate della Task Force cedente, il colonnello Giovanni Coradello, prima del passaggio ufficiale di consegne al colonnello Salvatore Patanè, comandante dell' 11° Reggimento bersaglieri di Orcenico, alla presenza del generale Marcello Bellacicco, comandante del Regional Command West e delle massime autorità civili dell'area.

Il colonnello Coradello, nel suo discorso, ha voluto ricordare i feriti ed i caduti in questa missione, in particolare il capitano Massimo Ranzani, caduto il 28 febbraio mentre, con la sua pattuglia, rientrava da un'attività di aiuto alla popolazione locale.

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