Il menù «a chilometro zero»
sbarca nelle scuole bergamasche

Il menù a chilometro zero, preparato con prodotti del territorio, entra nella scuola grazie a un patto di collaborazione tra Comune, Coldiretti, SerCar (che ha in appalto la refezione scolastica in 10 istituti comprensivi) e la Bergamo Servizi Pubblici.

Il menù a chilometro zero, preparato con prodotti del territorio, entra nella scuola bergamasca grazie ad un patto di collaborazione tra Comune di Bergamo, Coldiretti, SerCar (l'azienda che da anni ha in appalto la refezione scolastica in 10 istituti comprensivi della città, per un totale di 5 mila pasti giornalieri) e la società Bergamo Servizi Pubblici.

«Già adesso qualcosa di bergamasco, come la polenta o i casoncelli, è presente sulle mense scolastiche – afferma Marco Carrara della SerCar – ma il progetto, che è stato denominato “Mangio locale e penso universale”, si propone di portare con maggiore frequenza i cibi del territorio sulle mense scolastiche per far acquisire ai ragazzi maggiore consapevolezza sull'alimentazione, l'agricoltura e il territorio, perchè una sana educazione alimentare comincia in classe».

Quest'anno si è iniziato con tre giornate dimostrative, una sorta di prova per il prossimo anno scolastico, quando il progetto andrà a regime, completato con una serie di visite che una ventina di classi effettueranno gratuitamente in Fattorie didattiche, dove i bambini osserveranno direttamente il percorso del cibo dal campo alla tavola.

Una di queste giornate è stata ieri, quando nelle scuole servite da Ser Car è stato proposto un menù a “chilometro zero”, con piatti elaborati secondo i principi di un'alimentazione equilibrata, ma anche considerando la varietà e la stagionalità dei cibi, utilizzando proposte di alimenti tipici dell'agricoltura locale: zuppa di cereali, arrosto di manzo con patate e verdura, yogurt.

Per la circostanza il sindaco Franco Tentorio e l'assessore all'Istruzione Danilo Minuti hanno partecipato al pranzo nel refettorio dell'istituto comprensivo “Alberico da Rosciate”, in via Codussi. «Abbiamo voluto questo progetto – hanno sottolineato - perché oggi, molto spesso, le giovani generazioni, vivendo lontane dalla campagna, corrono il rischio di perdere conoscenze preziose sui ritmi della natura, sulle tradizioni, i paesaggi rurali, l'origine dei cibi che consumano. Aiutiamo la nostra agricoltura, usiamo materie prime garantite e porteremo i ragazzi in fattoria per far conoscere il lavoro degli agricoltori».

Insieme al sindaco e all'assessore Minuti hanno partecipato all'incontro il presidente del Consiglio di amministrazione di Bergamo Servizi, Stefano Rovetta e il presidente provinciale di Coldiretti, Giancarlo Colombi, accolti dal capo di istituto Anna Lucina Trapletti.

«L'obiettivo – ha affermato Colombi – è di ridare centralità al ruolo del produttore agricolo, sottolineando l'importanza che riveste nella filiera del cibo. Alla politica non chiediamo soldi ma coraggio di scelte adeguate».

Queste le aziende agricole di Coldiretti che hanno aderito al progetto di ristorazione scolastica a “chilometro zero”: Mio Orto di Carobbio degli Angeli, Salera Pierluigi di Martinengo, Guarnerio Adalberto di Pontirolo Nuovo, Perletti Albino di Martinengo, cooperativa Monti e Laghi di Vigolo, Andreini Marino di Antegnate, Le fragole di Sabrina di Ciserano, Miriam di Trescore Balneario, Latteria sociale di Valtorta. L'incontro di ieri alla “Rosciate” si è chiuso con una intervista che alcuni alunni delle classi quinta elementare e prima media hanno posto al sindaco. Alla domanda sui suoi gusti gastronomici, Tentorio ha confessato di amare molto la pasta in tutti i modi, ma soprattutto al pesto, visto che sua moglie è di origine ligure.

Roberto Vitali

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