Yara, l'Ordine dei Giornalisti
sanziona chi viola le regole

Procedimenti disciplinari a tutela del minore in tutti quei casi evidenti che violano la Carta di Treviso, il codice deontologico ed anche il codice di procedura penale. È questa la posizione dell'Ordine dei giornalisti (Odg) della Lombardia sul caso di Yara.

Procedimenti disciplinari a tutela del minore in tutti quei casi evidenti che violano la Carta di Treviso, il codice deontologico ed anche il codice di procedura penale. È questa la posizione dell'Ordine dei giornalisti (Odg) della Lombardia sul caso di Yara Gambirasio, la tredicenne rapita e uccisa in provincia di Bergamo, dopo le dichiarazioni del Garante della Privacy in seguito al omunicato stampa diffuso nei giorni scorsi dalla famiglia affinchè i mezzi di informazione non continuino a diffondere foto e video della ragazzina.

Il presidente dell'Odg della Lombardia, Letizia Gonzales, ha dichiarato, in una nota, che interverrà. L'essenzialità dell' informazione (art. 6 codice deontologico) impone al giornalista - viene ricordato in una nota - di rispettare sempre la sfera privata dell'individuo pubblico o privato. A maggior ragione la privacy dei genitori di Yara Gambirasio che non sono mai state persone pubbliche.

La tutela del minore (carta di Treviso, codice deontologico e anche codice di procedura penale) spiega il principio per cui i diritti del minore e dei suoi genitori, soprattutto in casi di cronaca nera, devono prevalere rispetto al diritto di cronaca e critica. È sempre vietata perciò - sottolinea l'Odg lombardo - la pubblicazione di foto di minori coinvolti in processi penali, che diventa illecito disciplinare come indica il Garante riferendosi al codice di procedura penale ed alle carte deontologiche.

I mezzi di informazione poi secondo il consiglio d'Europa, devono sempre svolgere il compito (o meglio, hanno l'obbligo morale) di comunicare le notizie nel rispetto dei diritti fondamentali della persona, tra cui rientra quello alla riservatezza.

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