Yara, Fikri in Italia dal 29 marzo
La sua posizione sarà archiviata

È tornato in Italia lo scorso 29 marzo Mohammed Fikri, il marocchino arrestato lo scorso dicembre nell'ambito delle indagini sul caso Yara. Ora la sua posizione dovrebbe essere archiviata. Intanto, Fikri ha ripreso il suo lavoro di operaio.

È tornato in Italia lo scorso 29 marzo Mohammed Fikri, il marocchino balzato - suo malgrado - agli onori delle cronache per essere stato arrestato in modo piuttosto rocambolesco, lo scorso dicembre mentre in traghetto raggiungeva il Marocco, nell'ambito delle indagini sul caso Yara.

Fikri era stato successivamente scarcerato perché il suo arresto si era basato sulla traduzione di un'intercettazione telefonica che si era poi rivelata errata. Il marocchino ha ripreso il suo lavoro di operaio, lavoro che per un certo periodo di tempo aveva svolto anche all'interno del cantiere dell'ex Sobea di Mapello, il luogo dove aveva portato il fiuto dei cani «molecolari» sulle tracce di Yara.

Perché gli animali si siano spinti fino lì resta tuttora un mistero, visto che non sono mai stati trovati nell'area elementi in qualche modo collegati alla scomparsa della tredicenne di Brembate Sopra. Fikri ha trascorso un lungo periodo in Marocco e ora è in Italia. A breve la sua posizione, già stralciata dal fascicolo che riguarda l'indagine per la morte di Yara, dovrebbe essere archiviata.

Sarà lo stesso magistrato titolare del caso, Letizia Ruggeri, a chiedere al gip l'archiviazione della posizione del marocchino, visto che la sua posizione è stata definitivamente chiarita.

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