Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 07 Aprile 2011
Caldo record in Bergamasca
Mai così da ben 60 anni
Sono temperature record quelle che sta segnando in questi giorni il termometro. Un caldo inaspettato e sicuramente fuori dal comune. Lo dicono anche le statistiche e i numeri che, con precisione, raccoglie - a partire dal 1951 - Marco Bertolini.
Sono temperature record quelle che sta segnando in questi giorni il termometro. Un caldo inaspettato e sicuramente fuori dal comune. Lo dicono anche le statistiche e i numeri che, con precisione, raccoglie - a partire dal 1951 - Marco Bertolini, statistico e appassionato di meteorologia, già responsabile all'Istituto sperimentale per la cerealicoltura di Bergamo, con sede tra Stezzano e Colognola. «Dal 1951 al 2010 la media della temperatura minima dal 1° al 6 aprile è stata di 6.6° C. Quest'anno negli stessi giorni la media si assesta sui 10.8°, contro i 5.2° del 2010 - spiega Bertolini -. Per quanto riguarda la temperatura massima, in 60 anni la media è di 16.4°C contro i 23.3° di quest'anno e i 14.5° dello scorso anno».
In pratica è la prima volta in 60 anni che abbiamo avuto così caldo i primi di aprile: «La temperatura minima è aumentata negli ultimi dieci anni di quasi due gradi - commenta Bertolini -, e le temperature medie record degli ultimi sessant'anni non hanno mai sfiorato le medie di quest'anno: nel 1981 la media minima aveva raggiunto 9.7°C mentre le massima nel 1961 aveva toccato i 20.7°C, 20.6° nel 1995 e 19.4° nel 1999». Tutti numeri più bassi rispetto ai 10.8° di minima di quest'anno e i 23.3° di massima.
Un caldo inaspettato, quindi, che l'anno scorso proprio non potevamo immaginarcelo: «Se nella giornata di giovedì 7 aprile 2010 il cielo era sereno con 8° di minima e 18.4° di massima, quest'anno il termometro si è fermato sui 12° di minima e i 24° di massima. La tendenza, in generale, è che i mesi di aprile, settembre e ottobre siano diventati sempre più caldi».
Con delle conseguenze dal punto di vista agronomico: «Si sta seminando in anticipo - continua Bertolini -, quasi venti giorni prima rispetto alla media di dieci anni fa. L'aria e il terreno sono più caldi e quindi gli agricoltori stanno arando e seminando prima, sperando che eventuali gelate delle prossime settimane non provochino danni agli alberi da frutta e ai vitigni».
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