Caldo record in Bergamasca
Mai così da ben 60 anni

Sono temperature record quelle che sta segnando in questi giorni il termometro. Un caldo inaspettato e sicuramente fuori dal comune. Lo dicono anche le statistiche e i numeri che, con precisione, raccoglie - a partire dal 1951 - Marco Bertolini.

Sono temperature record quelle che sta segnando in questi giorni il termometro. Un caldo inaspettato e sicuramente fuori dal comune. Lo dicono anche le statistiche e i numeri che, con precisione, raccoglie - a partire dal 1951 - Marco Bertolini, statistico e appassionato di meteorologia, già responsabile all'Istituto sperimentale per la cerealicoltura di Bergamo, con sede tra Stezzano e Colognola. «Dal 1951 al 2010 la media della temperatura minima dal 1° al 6 aprile è stata di 6.6° C. Quest'anno negli stessi giorni la media si assesta sui 10.8°, contro i 5.2° del 2010 - spiega Bertolini -. Per quanto riguarda la temperatura massima, in 60 anni la media è di 16.4°C contro i 23.3° di quest'anno e i 14.5° dello scorso anno».

In pratica è la prima volta in 60 anni che abbiamo avuto così caldo i primi di aprile: «La temperatura minima è aumentata negli ultimi dieci anni di quasi due gradi - commenta Bertolini -, e le temperature medie record degli ultimi sessant'anni non hanno mai sfiorato le medie di quest'anno: nel 1981 la media minima aveva raggiunto 9.7°C mentre le massima nel 1961 aveva toccato i 20.7°C, 20.6° nel 1995 e 19.4° nel 1999». Tutti numeri più bassi rispetto ai 10.8° di minima di quest'anno e i 23.3° di massima.

Un caldo inaspettato, quindi, che l'anno scorso proprio non potevamo immaginarcelo: «Se nella giornata di giovedì 7 aprile 2010 il cielo era sereno con 8° di minima e 18.4° di massima, quest'anno il termometro si è fermato sui 12° di minima e i 24° di massima. La tendenza, in generale, è che i mesi di aprile, settembre e ottobre siano diventati sempre più caldi».

Con delle conseguenze dal punto di vista agronomico: «Si sta seminando in anticipo - continua Bertolini -, quasi venti giorni prima rispetto alla media di dieci anni fa. L'aria e il terreno sono più caldi e quindi gli agricoltori stanno arando e seminando prima, sperando che eventuali gelate delle prossime settimane non provochino danni agli alberi da frutta e ai vitigni».

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