Finanza: operazione «Make Up»
Scoperta una frode da 52 miloni

Compravano e vendevano tra di loro, per più volte, la stessa merce e in questo modo gonfiavano i giri d'affari delle loro società garantendosi liquidità dal sistema bancario e frodando il Fisco. È quanto è stato scoperto dai finanzieri di Bergamo.

Compravano e vendevano tra di loro, per più volte, la stessa merce e in questo modo gonfiavano i giri d'affari delle loro società garantendosi liquidità dal sistema bancario e frodando il Fisco. È quanto è stato scoperto dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Bergamo al termine di un'indagine coordinata dalla Procura orobica che ha riguardato numerose imprese operanti nel settore della produzione e commercio di cosmetici, biancheria intima ed abbigliamento con noti marchi nazionali.

Le Fiamme Gialle hanno accertato che dodici società, localizzate tra Bergamo, Milano, Pavia e Nola (Na), sono state utilizzate tra il 2005 e il 2009 per realizzare una ingente frode fiscale da 52 milioni di euro, evadendo l'Iva per oltre 15 milioni di euro.

Per tale ragione sono state denunciate a piede libero 9 persone, responsabili a vario titolo di frode fiscale, mancato versamento dell'Iva, sottrazione fraudolenta dal pagamento delle imposte, reimpiego di capitali provenienti da illeciti, interposizione fraudolenta nonché è stato richiesto ed ottenuto dalla competente A.G. di Bergamo il sequestro preventivo per equivalente di quote di partecipazioni societarie per un valore complessivo di circa € 3.600.000.

Tra gli indagati risultano due dottori commercialisti con studio a Bergamo e Pavia, in qualità di rappresentanti legali di numerose società coinvolte, nonché il professionista nominato liquidatore di una delle principali società coinvolte.

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