Canone televisivo, valzer di cifre
Fisco: meno entrate. La Rai smentisce

Crollano nel primo bimestre del 2011 le entrate per l'imposta sui canoni di abbonamento radio e tv: l'incasso è stato di 938 milioni di euro, 562 in meno rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (-37,5%). Lo dice il Dipartimento delle Finanze.

Crollano nel primo bimestre del 2011 le entrate per l'imposta sui canoni di abbonamento radio e tv: l'incasso per questa voce è stato di 938 milioni di euro, 562 in meno rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (-37,5%). È quanto risulta dai dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia.

Intanto i conti della Rai si sono chiusi nel 2009 con un buco di 80 milioni di euro, dovuto principalmente all'evasione del canone che ha raggiunto nello stesso anno mancate entrate per 500 milioni. Una situazione che la Corte dei conti definisce preoccupante. Questo quanto emerso nella Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Rai sugli esercizi 2008 e 2009.

"Permangono e risultano accentuati - scrive la Corte - i profili di criticità nella gestione della Rai già evidenziati nel precedente referto e, primo fra tutti, il persistente sbilancio negativo tra ricavi e costi, le cui ripercussioni sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Società stanno assumendo carattere strutturale e dimensioni preoccupanti (con una perdita di 79,9 milioni di euro nel 2009). A determinare i risultati negativi, oltre al mancato contenimento dei costi, contribuisce anche la inadeguatezza del contratto di servizio (stipulato tra il ministero dello Sviluppo economico e la Rai) in tema di copertura dei costi che lo svolgimento del servizio pubblico comporta".

Secono la Rai invece "i dati riportati dal Bollettino
del Dipartimento delle Finanze sono completamente errati. La
raccolta del canone nei 2 mesi gennaio e febbraio 2011 ha avuto
un incremento di oltre 15 milioni di euro rispetto al medesimo
periodo dello scorso anno.

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