Morirono in tre nello schianto:
al conducente due anni e mezzo

Era alla guida dell'auto che, dopo aver oltrepassato un rondò, si era schiantata contro una recinzione. Nell'incidente erano morti tre amici, che viaggiavano con lui. Ora il 22enne operaio di Levate, ha patteggiato due anni e sei mesi.

Era alla guida dell'auto che, dopo aver oltrepassato un rondò, si era schiantata contro una recinzione. Nell'incidente erano morti tre amici, che viaggiavano con lui. Ora il 22enne operaio di Levate, ha patteggiato due anni e sei mesi con la sospensione condizionale della pena per omicidio colposo plurimo.

Si è concluso con la sentenza in udienza preliminare del gup Patrizia Ingrascì il processo nei confronti del giovane coinvolto nel tragico schianto di Comun Nuovo che il 16 gennaio 2010 era costato la vita tre giovani amici, dipendenti della Legatoria Bergamasca.

Dario Bonacina, 19 anni di Levate; Giuseppe Saitta, 20 anni di Osio Sotto e Fabio Asperti, che aveva appena compiuto 20 anni e abitava a Levate. Stavano tutti nell'auto guidata da del 22enne, che si era salvato.

A bordo della Fiat Brava c'erano sei amici: dopo aver trascorso la prima parte della serata tutti insieme al bar «Bulli & pupe» di Levate, dove avevano visto insieme la partita Bari-Inter in tv, infatti, avevano deciso di andare alla discoteca «Nikita» di Telgate. In via Verdella, poco dopo le 23 nel tratto di strada che costeggia con la Farmol a Comun Nuovo, l'auto dopo aver passato una rotonda era uscita di strada: in un primo momento aveva invaso la corsia opposta, poi si era ribaltata urtando un segnale stradale e un albero; infine era piombata con violenza sulla recinzione dello stabilimento, per fermarsi con il muso rivolto verso il basso all'interno di un fossato.

Dario Bonacina e Giuseppe Saitta sono morti sul colpo dopo essere stati sbalzati fuori dall'auto, mentre Fabio Asperti era spirato poco dopo. Si erano salvati L. P. e altre due ragazze che viaggiavano sulla vettura.

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