Tentorio e il patto di stabilità:
costretti a sacrifici intollerabili

Niente movida, ma comunque qualche sorpresa. Archiviata la seduta al peperoncino su Casa Suardi di lunedì, martedì sera il Consiglio è entrato nel merito del bilancio di previsione e del Pop.

Niente movida, ma comunque qualche sorpresa. Archiviata la seduta al peperoncino su Casa Suardi di lunedì, martedì sera il Consiglio è entrato nel merito del bilancio di previsione e del pop: presentazione degli assessori al Bilancio Enrico Facoetti e ai Lavori pubblici Alessio Saltarelli, con cappello iniziale del sindaco Franco Tentorio.

La sorpresa, o comunque la sottolineatura meno scontata, arriva proprio da lui. Tema: il famigerato patto di stabilità: «Noi – ha sottolineato il primo cittadino – abbiamo partecipato con Anci a tutte le iniziative per testimoniare la nostra contrarietà a questa politica, senza paura e senza porci limiti. Non intendiamo tacere perché è nel nostro interesse difendere la comunità bergamasca. Le amministrazioni comunali hanno diritto di ottenere almeno ciò che hanno ottenuto le regioni e cioè un patto che possa ridefinire i tagli. Certi sacrifici sono assolutamente intollerabili».

I sacrifici? Investimenti al lumicino (al momento si dispone di soli 13 milioni di euro per le manutenzioni e se tutto andrà per il meglio con le alienazioni se ne investiranno al massimo 25) e un bilancio di parte corrente messo a dura prova da una riduzione dei trasferimenti dallo Stato per 3,9 milioni di euro, cui se ne sottrarranno altri due il prossimo anno. Da qui la necessità di tagliare del 10 per cento le risorse agli assessorati: «Cosa – aggiunge il sindaco – che abbiamo fatto non in maniera lineare, ma mirata tutelando alcuni settori come sicurezza e servizi sociali. Il risultato è un bilancio difficile ma vero, in grado di mantenere tutti i servizi pur con qualche sacrificio e senza aumenti di imposte».

«Bisogna tenere presente – ha aggiunto l'assessore Facoetti – che questo documento è stato steso prima dell'approvazione del federalismo dal quale potrebbero arrivare delle novità in positivo sulla compartecipazione degli enti locali a proposito dell'Iva e sulla possibilità di introdurre nuove leve fiscali come l'imposta di scopo e quella di soggiorno».

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