Abbattuto capriolo con radiocollare

Abbattuto capriolo con radiocollareL’atto di bracconaggio mette a rischio un lungo lavoro di studio per la valutazione dell’efficienza del recupero di ungulati selvatici e del riadattamento alle condizioni di vita naturale condotto dal Wwf in collaborazione con l’Università di Milano Dipartimento di Biologia - Distaccamento di Dalmine

Uno dei caprioli muniti di radiocollare per lo studio scientifico condotto dal Centro di recupero animali selvatici dell’oasi Wwf di Valpredina a Cenate Sopra è stato abbattuto nei giorni scorsi. L’atto di bracconaggio mette a rischio un lungo lavoro di studio per la valutazione dell’efficienza del recupero di ungulati selvatici e del riadattamento alle condizioni di vita naturale condotto dal Wwf in collaborazione con il distaccamento di Dalmine del Dipartimento di Biologia dell’Università di Milano.

Il capriolo, vittima dei bracconieri, era parte di un gruppo di tre animali rilasciati nei dintorni dell’Oasi Wwf di Valpredina. La scorsa primavera tutti provenienti dal centro recupero dell’oasi e erano muniti di radiocollare e ben identificabili con marche di colore giallo sull’orecchio.

Nella zona dove il fatto è accaduto, a Colle Gallo, comune di Gaverina Terme, l’attività di ricerca era ampiamente conosciuta da tutti. Solo con l’ausilio di strumenti radiotelemetrici e poi di un metaldetector, è stato possibile nei giorni scorsi individuare il radiocollare nascosto sotto un grosso masso, ricoperto da fango e altre pietre nel fondo della valletta. Ad un primo esame il radiocollare risultava tagliato di netto e l’apparato radio risultava integro. Si presume che la morte dell’animale risalga tra il 5 e il 12 novembre.

L’abbattimento del capriolo radiocollarato e molti altri episodi di bracconaggio avvenuti nella zona fanno constatare come quest’anno ci sia una recrudescenza di attività illegali. Nei centri di recupero Wwf per la fauna selvatica giornalmente si registrano ricoveri di animali con ferite da arma da fuoco, con un picco proprio nei mesi da ottobre a dicembre.

La sanzione prevista per questi casi di bracconaggio è di soli 30 euro: «Questo deterrente sanzionatorio - spiega Wwf in un comunicato stampa - è a dir poco ridicolo: solo 30 euro di multa non sono certo sufficienti a dissuadere persone che abbiano questo interesse». Le Guardie volontarie venatorie intanto hanno fermato e denunciato due persone nella zona dove è stato ucciso il capriolo, perchè avevano cartucce a palla unica non consentite e utilizzate per le grosse prede.

(19/11/2004)

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