Due a processo per hashish e coca

«Quella droga non è mia, i soldi sono il frutto di una eredità e di una vendita». Si è difeso così l’uomo arrestato ieri dai carabinieri di Clusone a Cerete: i militari lo tenevano d’occhio da tempo e ieri, quando hanno fatto irruzione nella cascina dove alleva alcuni animali, hanno trovato 700 grammi di hashish in 12 pacchettini. Nella sua abitazione, a Fino del Monte, c’erano invece circa 12 mila euro in contanti e 13 mila in assegni. «Il fienile - ha detto oggi l’uomo durante la direttissima - è sempre aperto, chiunque può aver messo la droga; i bilancini servono invece per il formaggio». Resterà però in carcere almeno fino a fine mese, in attesa della fine del processo. La convivente, fermata ieri, è stata invece scarcerata ma dovrà tornare in aula per l’udienza conclusiva.

È stata invece chiesta una condanna a due anni per un albanese arrestato ieri mattina alle 10 dai carabinieri a Grumello del Monte. È accusato di essere un correiere della droga: sul suo furgone bianco - segnalato al 112 da alcuni cittadini come sospetto - c’erano 50 grammi di cocaina. L’immigrato, oggi a processo, ha dichiarato di averla ricevuta da un conoscente che gli aveva chiesto di consegnarla a Milano: insomma stava solo facendo un piacere a un amico. Evidentemente non è stato creduto, ed è stata chiesta una condanna a due anni. Il giudice ha però rinviato il processo per la sentenza.

(19/3/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 20 marzo 2003

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