La figlia dà l’allarme, i carabinieri sventano suicidio a Sovere

La figlia dà l’allarme, i carabinieri sventano suicidio a Sovere Un intervento in extremis dei carabinieri di Clusone ha scongiurato un tentativo di suicidio a Sovere. Il giorno di Ferragosto un uomo di 43 anni si è rinchiuso nel box della sua abitazione con l’intenzione di mettere fine alla propria vita, intossicandosi con i gas dello scarico della sua auto.

E’ stata la prontezza della figlia a salvargli la vita: l’uomo, con gravi problemi di salute e in forte stato depressivo, le aveva telefonato informandola del gesto che stava compiendo. Quando i carabinieri del nucleo operativo di Clusone hanno ricevuto la telefonata della ragazzina, è immediatamente scattato l’allarme: gli agenti hanno raggiunto l’abitazione dell’uomo e hanno forzato la porta corazzata del garage, già completamente invaso dai fumi di scarico.

Il 43enne, disteso sul sedile della vettura, aveva già perso i sensi: trascinato fuori dal garage è stato trasportato d’urgenza con l’ambulanza del 118 all’ospedale di Lovere dove è stato ricoverato per intossicazione da monossido di carbonio. All’ospedale sono stati medicati anche due carabinieri, rimasti feriti nel forzare la porta del garage.

(18/08/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 19/08/2003

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