Caravaggio: polemica sul 25 Aprile
«La sfilata è troppo costosa»

Un 25 Aprile ritenuto «troppo costoso» per le casse comunali ha acceso a Caravaggio una polemica che ha coinvolto anche i candidati sindaci alle prossime elezioni amministrative. Non è la prima volta che a Caravaggio si scatena il dibattito.

Un 25 Aprile ritenuto «troppo costoso» per le casse comunali ha acceso a Caravaggio una polemica che ha coinvolto anche i candidati sindaci alle prossime elezioni amministrative. Non è la prima volta che la Festa per la Liberazione scatena a Caravaggio un certo dibattito: negli ultimi anni alla sfilata dei mezzi militari inglesi e americani organizzata dall'amministrazione comunale della Lega Nord si è sempre contrapposta la manifestazione organizzata dall'Anpi di Caravaggio per onorare i partigiani caravaggini.

Quest'anno, alla polemica basata su una diversa visione storica della Liberazione, si è aggiunta anche quella in merito ai 20mila euro che il Comune ha speso per organizzare la «sua» Festa della Liberazione. Soldi elargiti in forma di contributo straordinario alle associazioni partecipanti, come i 14.000 euro andati alla Pro Loco per l'organizzazione della sfilata di mezzi militari, ormai diventata una tradizione.

«Parlerei piuttosto - afferma il candidato sindaco Cristina Ambrosina, sostenuta dalla lista "La tua Caravaggio" - di manifestazione trita e ritrita per la quale spendere, in questo momento di crisi economica, 20mila euro è eccessivo». La lista organizzerà dunque una «contro Festa», con l'allestimento ai giardini pubblici in via Bietti di una mostra sulla Resistenza. Parla di «spesa eccessiva» anche il candidato sindaco del Pdl, Giuseppe Ferri. «Nel rispetto dei festeggiamenti, sarebbe stato meglio essere più parsimoniosi. Evidente che attraverso queste manifestazioni il Carroccio conta anche di accaparrarsi voti».

Critiche che non scaldano più di tanto il sindaco Giuseppe Prevedini, che ha sempre sottolineato che far sfilare i mezzi militari inglesi e americani è un modo per ricordare i morti lasciati sul territorio italiano dall'esercito alleato. «È inoltre una tradizione che ormai abbiamo da 14 anni, e le tradizioni vanno mantenute».

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