La sede provinciale di Rifondazione
diventa ricovero notturno per i tunisini

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra, in questi giorni di festività, ha messo «momentaneamente a disposizione i locali della sede provinciale per fornire un ricovero notturno di fortuna ad una quindicina di profughi tunisini regolari».

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra, in questi giorni di festività, ha messo «momentaneamente a disposizione i locali della sede provinciale per fornire un ricovero notturno di fortuna ad una quindicina di profughi tunisini titolari di regolare permesso di soggiorno».

«La gestione logistica del ricovero - recita una nota di Rifondazione - è stata garantita dalle Brigate di Solidarietà (l'associazione che si è costituita in soccorso delle popolazioni terremotate aquilane), dai Giovani Comunisti, dagli iscritte/i al Prc/Fds. La decisione di aprire la sede ai profughi tunisini è una decisione che abbiamo assunto in via del tutto eccezionale, per senso di responsabilità e di umanità, in un contesto di latitanza di sensibilità democratica da parte di istituzioni - per lo più governate da forze di destra - cui spetterebbe in prima persona la gestione dell'emergenza umanitaria in atto. Diversamente, in assenza di questa nostra disponibilità, questi profughi che hanno già avuto modo di vivere il calvario della fuga in mare e dei campi di internamento sarebbero stati abbandonati a se stessi, lasciati semplicemente sulla strada, in una condizione di totale precarietà e insicurezza. Una cosa semplicemente intollerabile».

«La mancanza di un sistema di informazione e di misure di accoglienza - prosegue la nota - ci fa dire di forze politiche e di governo non solo latitanti, incapaci di qualsiasi intervento o soluzione, ma volutamente impegnate, per miserevoli tornaconti elettorali, ad aggravare problemi e tensioni che derivano immancabilmente dall'assenza di risposte. Al Prefetto di Bergamo chiediamo di attivarsi immediatamente per approntare soluzioni di accoglienza rispettose della dignità e delle persone umane facendo carico chi di dovere, tenendo conto di chi in queste ore si sta rivolgendo a noi, disperatamente, come una delle poche possibilità di intervento e di risposta. Ci rivolgiamo altresì alle associazioni di volontariato, alle organizzazioni sindacali, alle forze sociali varie perché ognuno faccia la propria parte per rompere il muro dell'indifferenza».

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