Garattini contro l'agopuntura
«A quando maghi e fattucchiere?»

«A quando maghi e fattucchiere negli ospedali?». È stata questa la battuta provocatoria con cui Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, ha commentato  la decisione dell'ospedale di Grosseto di accogliere al suo interno ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia.

«A quando maghi e fattucchiere negli ospedali?». È stata questa la battuta provocatoria con cui Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, ha commentato  la decisione dell'ospedale di Grosseto di accogliere al suo interno ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia.

La struttura è la stessa in alcuni giorni fa erano stati sorpresi alcuni sanitari mentre fumavano e scherzavano nel reparto di rianimazione, e le foto erano finite su Facebook.

La critica di Garattini è contenuta in una intervista del settimanale Oggi, in edicola dal 27 aprile e di cui è stata data un'anticipazione dal «Mario Negri». La medicina alternativa, al contrario di quella ufficiale, «è completamente senza prove. L'agopuntura è tutta in discussione anche per le molteplici modalità con cui può essere eseguita; i prodotti omeopatici, in gran maggioranza, non contengono nulla, i prodotti fitoterapici non si sa bene che cosa contengano e possono variare da preparazione a preparazione. Non vi è nessun controllo, sono stati messi in commercio solo con una notifica e non sono obbligati a presentare alcuna documentazione che ne garantisca l'efficacia».

«La pseudo-ragione che determina la scelta di mettere le due medicine sullo stesso piano - continua il farmacologo - si basa sul diritto dei cittadini a essere liberi nella scelta o nel rifiuto delle terapie. Nessuno contesta questo diritto. Se, però, si accettasse il principio secondo cui bisogna accontentare i desideri di tutti, perchè non dare spazio in ospedale anche a fattucchiere, a maghi e guaritori in cui una parte del pubblico ripone grande fiducia? E perchè non garantire la disponibilità di amuleti a carico del Servizio Sanitario Nazionale, visto che nel paese vi sono molti scaramantici?».

«La via delle due medicine - conclude Garattini - è anche un attentato a un bene prezioso: il Servizio Sanitario Nazionale, la cui sostenibilità nel tempo è legata al rimborso dei trattamenti basati sull'evidenza. È bene che i politici riflettano sulla necessità di privilegiare la razionalità anzichè rincorrere tutto ciò che può portare consensi e voti».

Pronta la replica del Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento per le Medicine Non Convenzionali in Italia: «Giova ricordare che queste metodologie sono riconosciute tutte come atto medico e sta alla responsabilità del medico e alla sua competenza la valutazione dell'opportunità o meno del loro impiego in ogni specifica situazione clinica. Nessun paziente corre il rischio di essere affidato a figure professionali comparabili con i maghi e le fattucchiere invocate dal professore».

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