Caprioli feriti in incidenti stradali
Maggio e giugno sono mesi critici

Tre caprioli curati e tornati in libertà al Centro recupero animali selvatici (Cras) di Valpredina: nei giorni scorsi due femmine e un maschio hanno ripreso le loro corse tra i boschi della riserva naturale, lasciandosi alle spalle gli incidenti stradali in cui erano rimasti feriti.

Tre caprioli curati e tornati in libertà al Centro recupero animali selvatici (Cras) di Valpredina: nei giorni scorsi due femmine e un maschio hanno ripreso le loro corse tra i boschi della riserva naturale, lasciandosi alle spalle gli incidenti stradali in cui erano rimasti feriti.

Due dei caprioli erano stati recuperati dalla polizia provinciale nei territori di Zogno e Albino. A trovare il terzo (una giovane femmina), a Onore, ferita dopo un incidente stradale, erano stati invece due volontari del 118, che al termine del turno si erano imbattuti in questa emergenza «anomala» e, con attenzione e cura, avevano trasportato l'animale al pronto soccorso del Cras. Qui i tre caprioli sono stati curati e nei giorni scorsi, dopo essere stati contrassegnati con una marca auricolare, sono tornati in mezzo al verde.

Una buona notizia che offre l'occasione agli esperti del Cras per ribadire alcune attenzioni importanti nei confronti di questi animali. Maggio e giugno, infatti, sono mesi particolarmente delicati per i caprioli. In questo periodo le femmine gravide scelgono con cura i prati in cui partorire, tra l'erba alta, i propri piccoli.

A un'ora dalla nascita i cuccioli sono già in grado di reggersi sulle zampe e di muoversi con discreta agilità. Ciononostante, durante il primo mese di vita, non sviluppano l'istinto di fuga e, in caso di disturbo, restano immobili accovacciati tra l'erba alta. Di qui alcune fondamentali precauzioni da tenere presenti in caso di incontro, durante una passeggiata nel verde, con questi animali.

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