Nuova Carrara, la minoranze
hanno dubbi sulla futura gestione

Dopo il cantiere, ora è la gestione della futura Accademia Carrara a creare qualche grattacapo a Palafrizzoni. Al sindaco è stata recapitata una lettera dai capigruppo delle minoranze in Consiglio comunale. Dubbi sulla convenzione con l'Università.

Dopo il cantiere, ora è la gestione della futura Accademia Carrara a creare qualche grattacapo a Palafrizzoni. Non più di un mese fa, l'assessore ai Lavori pubblici, Alessio Saltarelli, è stato protagonista di una querelle con l'impresa romana Salini, a proposito di presunti ritardi del cantiere. Ora sul tavolo del sindaco Franco Tentorio è stata recapitata una lettera dai capigruppo delle minoranze in Consiglio comunale per porre all'attenzione del primo cittadino la futura gestione della pinacoteca.

Il cantiere dovrebbe chiudersi nel 2012 e per quella data andranno portate avanti anche delle scelte riguardanti eventuali innovazioni nelle soluzioni espositive affidate a chi gestirà la pinacoteca. Ad oggi di fatto però manca un direttore generale (non essendo mai stato bandito il concorso pubblico per mancanza di fondi) e la guida è affidata a Maria Cristina Rodeschini, responsabile della divisione Accademia Carrara-Gamec con il conservatore Giovanni Valagussa.

Sul futuro allestimento potrebbero essere introdotti anche contributi di altri esperti, magari dell'università. Si fa il nome di Giovanni Carlo Federico Villa, museologo, tra l'altro curatore di tre mostre alle Scuderie del Quirinale per la presidenza della Repubblica (tra cui quella in corso su Lorenzo Lotto).

Proprio su questa questione pone l'attenzione la lettera dei capigruppo delle minoranze (firmata da Roberto Bruni, Elena Carnevali, Vittorio Grossi, Giuseppe Mazzoleni e Pietro Vertova) e in particolare solleva alcuni dubbi di merito riguardo proprio a una bozza di convenzione tra l'Amministrazione comunale di Bergamo e un dipartimento dell'Università degli studi cittadina sottoposta nei giorni scorsi all'attenzione del Cda della Carrara.

La convenzione avrebbe come oggetto un rapporto di consulenza sugli indirizzi futuri appunto da dare all'istituzione culturale da parte dell'ateneo. «La proposta di convenzione genera gravi perplessità - spiegano le minoranze - in molti ambienti culturali e politici cittadini. I dubbi e le perplessità derivano dal fatto che la convenzione in discussione può essere letta come una sorta di abdicazione dell'amministrazione comunale all'effettiva direzione dell'Accademia Carrara in favore dell'istituzione universitaria».

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