Monte Zulino: cade fulmine
e causa un morto e una ferita

Verso sera, quando amici e familiari affranti sono arrivati alla camera mortuaria allestita nel cimitero di Ardesio, sopra le montagne dell'alta Valle Seriana il cielo era di un azzurro limpido che rendeva la disgrazia ancora più difficile da accettare.

Verso sera, quando amici e familiari affranti sono arrivati alla camera mortuaria allestita nel cimitero di Ardesio, sopra le montagne dell'alta Valle Seriana il cielo era di un azzurro limpido che rendeva la disgrazia ancora più difficile da accettare.

A spezzare la vita di Giuseppe Armando Pe, cinquantenne di Pian Camuno (nel Bresciano) è stato infatti un fulmine, che si è abbattuto, durante un temporale improvviso, sul sentiero di montagna dove l'uomo stava camminando in compagnia di un'amica, Albertina Belinghieri, una coetanea di San Lorenzo di Rovetta.

Al momento della tragedia i due escursionisti si trovavano nella pozza di Zulino, sul monte omonimo, a circa 1.400 metri di quota sopra Valcanale di Ardesio. Probabilmente erano usciti per la loro camminata la mattina, approfittando anche della bella giornata.

Il temporale improvviso che si è però scatenato nel primo pomeriggio li ha sorpresi mentre si trovavano ancora sul sentiero. Il fatto è avvenuto intorno alle 14,30 di ieri pomeriggio. Sembra che la saetta abbia sbalzato i due a qualche metro di distanza. L'uomo, di professione muratore e grande appassionato di montagna, è rimasto a terra, privo di sensi.

L'escursionista che era con lui, Albertina Belinghieri, originaria di Colere, è invece riuscita a rialzarsi nonostante le ustioni riportate. Non appena ha visto a terra l'amico, si è attivata per dare l'allarme. La zona non è coperta dal segnale per i telefoni cellulari, così la donna, inzuppata di pioggia, ferita e sotto choc, è scesa a piedi verso l'abitato di Valcanale, che dista circa un'ora di cammino.

Qui ha raggiunto l'albergo «Concorde», dove è riuscita a spiegare al personale quello che era successo e a chiedere aiuto. Subito allertati il 118, che è intervenuto con ambulanza ed elisoccorso, i carabinieri (sul posto i militari di Ardesio e Ponte Nossa) e il Soccorso alpino di Valbondione. Le condizioni atmosferiche nel frattempo sono gradualmente migliorate, ma per l'uomo purtroppo non c'è stato nulla da fare.

Albertina Belinghieri è stata soccorsa invece da un'equipe della Croce Blu di Gromo e trasportata al pronto soccorso dell'ospedale «Antonio Locatelli» di Piario. Di qui, dopo le prime cure, è stata trasferita intorno alle 18,15 all'ospedale Niguarda di Milano, dove si trova un centro di riferimento a livello regionale per i grandi ustionati.

Leggi di più su L'Eco di domenica 22 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA