Autolinee, cambia il crimine:
ora ci sono le «baby gang»

L'allarme criminalità alla stazione Autolinee di Bergamo non è mai calato, ma ciclicamente si fa più intenso e cambia forma. In questi ultimi tempi ci sono le baby gang: giovanissimi, spesso minorenni, dediti a furti, borseggi e rapine ai coetanei.

L'allarme criminalità alla stazione Autolinee di Bergamo non è mai calato, ma ciclicamente si fa più intenso e cambia forma. «Da un lato ci sono i gruppi di tossicomani e senzatetto di mezza età, che noi ormai definiamo stanziali – spiega Luca Mangili, presidente del comitato piazzale Marconi e titolare della tabaccheria dell'Urban Center – che creano fastidi ai passanti chiedendo soldi o sigarette e spesso, sotto l'effetto di alcol e stupefacenti, vengono alle mani e scatenano risse tra loro».

E continua: «Ci sono stati episodi anche molto violenti, dove sono spuntati coltelli e bottiglie rotte. Dall'altro ci sono piccoli gruppi di giovani, divisi per etnie, che gestiscono lo spaccio di droga». L'allarme di questi ultimi mesi viene però dalle baby gang, bande di giovanissimi criminali, spesso minorenni, dediti a furti, borseggi e rapine ai danni di coetanei.

È il caso dello studente del liceo scientifico Lussana, 17 anni, che giovedì prima di entrare a scuola è stato rapinato da tre ragazzi.

«Questo episodio è venuto alla luce perché il ragazzo lo ha denunciato, ma nella maggior parte dei casi le rapine da parte delle baby gang vengono tenute nascoste dalle stesse vittime, per paura e vergogna – continua Mangili –. Lo dico perché mi è capitato più volte di vedere ragazzini picchiati e derubati che non vogliono chiamare le forze dell'ordine perchè hanno paura di ritrovarsi di fronte gli stessi aggressori il giorno dopo».

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