Vallanzasca in semilibertà?
La vedova Vitali scrive a Napolitano

«Come mai ci si ritrova nuovamente a cercare una via di fuga per un individuo che ha palesemente dichiarato insofferenza alle regole?». A scrivere a Giorgio Napolitano è Gabriella Vitali, vedova del maresciallo D'Andrea, ucciso a Dalmine da Vallanzasca.

«Mi permetto di chiedere a Lei, signor Presidente, e di chiederlo al Dottor Franco Ionta e al ministro della Giustizia, come mai, dopo due interrogazioni parlamentari e innumerevoli contatti informativi con gli organi preposti ci si ritrova nuovamente a cercare una via di fuga per un individuo che ha palesemente dichiarato insofferenza alle regole». A scrivere queste righe è Gabriella Vitali, vedova del maresciallo di polizia Luigi D'Andrea, ucciso a Dalmine nel 1977 da Renato Vallanzasca, ex capo della mala milanese.

La donna ha indirizzato una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo aver appreso Vallanzasca potrebbe riottenere il regime di semilibertà, sospeso per alcune infrazioni. «Forse le giuste aspettative dei cittadini onesti e la supremazia indiscussa della legge valgono meno di altre considerazioni? - continua la vedova nella lettera che si domanda -. Dobbiamo perdere la fiducia nelle Istituzioni e nelle persone che le rappresentano, constatando quotidianamente e amaramente che le ingiustizie vengono combattute solo con le parole e non con i fatti?».

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